C'è tutta la bellezza delle migliori estati nel nuovo progetto di Red Bull Music, di cui Jolly Mare è il direttore artistico e la ex giudice di X Factor Levante una delle protagoniste. L'evento ha un nome bellissimo, ovvero Beats From The Lido, ed è un omaggio alla tradizione musicale italiana: dieci reinterpretazioni di dieci brani fondamentali della nostra storia musicale. Il tutto diviso in due fasi: prima la registrazione nel Red Bull Music Studio, poi l'evento live al White Beach di Ostuni all'interno di Viva Festival, in Puglia. Con un intento preciso: «Questa non è una operazione revival, è una vera e propria ricontestualizzazione- ha spiegato il direttore artistico Jolly Mare. - C'è della musica vera, della musica suonata». Ci siamo fatte raccontare dalla Levante cantante, ma anche cantautrice, scrittrice e anima gypsy, quale brano è stato, stavolta a lei come lo scorso anno toccava ai membri della sua quadra, le è stato assegnato, e le abbiamo anche chiesto come se la cava, ora che è un po' a riposo dal lunghissimo tour a supporto del disco Nel Caos delle stanze stupefacenti ma che è già al lavoro per un nuovo album e un nuovo romanzo.

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Red Bull

Quale canzone porterai al Red Bull Beats from the Lido? Qual è stata la chiava della tua reinterpretazione?
In Alto Mare! Avevo una lunga lista tra cui scegliere, ma appena ho visto il brano di Loredana Bertè non ho resistito. È una canzone che amo molto e, nonostante mi ricordi un’estate dolorosa, oggi so cantarla con molta leggerezza. Avendo un grande rispetto per il brano e per la sua interprete non mi sono allontanata troppo dall'originale e nemmeno la produzione è stata modificata molto. L’ho cantata semplicemente con la mia voce, come canterei un brano mio.

La line up che si esibirà l’8 luglio è per buona parte femminile, cosa non così scontata soprattutto in Italia: è un plus quello di dividere il palco con colleghe donne? E sempre su questo fronte, quali sono le giovani cantautrici che trovi più a fuoco in questo momento in Italia?

È per me motivo d’orgoglio considerando il fatto che il mondo del cantautorato femminile vive un percorso più difficile. Federica Abbate ha una scrittura molto intelligente, non è imitativa, ha il suo mondo e questo mi piace. Al di là dei gusti musicali, amo le persone che sanno distinguersi senza necessariamente mettere il piede nelle orme lasciate da altri.

Stay Open: un titolo di grande attualità, se guardiamo ai recenti fatti di casa nostra, ti senti di commentare? E, rimanendo sul musicale, com'è stato collaborare con Diplo e MO? Com'è arrivata la proposta di fare un brano con loro?

Ironia della sorte, Stay Open è quello che non sembra voler fare il nostro Paese, ma sono certa che sia un momento di caos che presto troverà il suo equilibrio. Da Tuborg sono stata scelta per rappresentare l’Italia all'interno di questo progetto che coinvolge diversi paesi del mondo. Un vero onore poterne fare parte e felice di aver conosciuto (anche di persona!) due artisti di grande talento.

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Ora che sei in fase di scrittura, sia musicale che narrativa, come gestisci il flusso creativo? Alterni giorni in cui fai il disco ad altri in cui scrivi il romanzo?

Esatto. A volte mi concentro solo sulla musica, altre solo sul libro. Ma non ho una regola... a volte mischio entrambi i lavori, che si influenzano vicendevolmente.

Quali sono le tue fonti principali di ispirazione? Sei più una da, per esempio, lunghi viaggi in giro per il mondo a caccia di spunti o da profonde riflessioni sul divano di casa?

Io sono una persona da profonde riflessioni sul divano di casa... però devo ammettere che i grandi viaggi mi hanno dato gli spunti migliori. Insomma, sono scissa... oscillo continuamente e non sono mai una cosa o un’altra. Sono tutto quello che mi capita!

Ci sarà un cambiamento a livello di sound o il prossimo album sarà omogeneo rispetto a Caos?

Ci saranno dei bellissimi esperimenti!

Se dovessi dare uno o più consigli alla prossima giudice di X Factor Asia Argento?

Asia è brava, ha talento, è forte e non le manda a dire. Non ha bisogno di consigli!

Che gusto ha, oggi, prendersi una pausa dalle cosiddette luci della ribalta? Avverti un po' di horror vacui o senti che è ciò di cui hai bisogno?

La pausa dal palco è vera sofferenza. Chi, come me, fa concerti muscolari in cui dà tutto, si spoglia di ogni cosa e quindi fa autoanalisi, quando si ferma rimane come amputato. Ho la continua sensazione che mi manchi quel girovagare. Ma è solo un’estate ed è la prima dopo 5 anni pieni di concerti in giro per l’Italia, l’Europa e l’America. Insomma... direi che pochi mesi di pausa sono necessari.

Infine: chi è la prima persona a cui fai sentire un nuovo pezzo che hai scritto?

Dipende... ultimamente Antonio Filippelli, il mio produttore, viene avvisato all’istante. Mi è capitato pochi giorni fa di scrivere un brano che mi ha entusiasmato parecchio. L’ho chiamato subito!