Per le celeb avere una stella sulla Walk of Fame è meglio di una statua in centro città. La coronazione del sogno americano per eccellenza. La stella grida ce l'ho fatta e adesso lo sapranno tutti per sempre. Che per carità nel caso di molti forse è una certezza che hanno già ma quella mattonella su Hollywood Boulevard è la conferma e stop non si discute. Se poi succede che nel frattempo la star muoia, allora la stella sulla Walk of Fame è un tributo, una tomba allegorica e simbolica. Una premessa doverosa per capire cosa deve aver provato Paris Jackson davanti alla stella sulla Walk of Fame dedicata a suo papà Michael Jackson rovinata da alcune scritte.

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«Alcune persone non sanno cosa sia il rispetto. Capisco che ci sia una differenza tra la leggenda della radio e quella della musica, ma un nome è un nome» scrive Paris Jackson su Instagram postando una foto del prima e del dopo. Due scatti che ritraggono lei, modella famosa famosissima, tormentata tormentatissima, seduta a gambe incrociate che con alcool e olio di gomito cancella chi ha profanato il nome di suo padre. Un nome è un nome. Già perché la stella in questione non è quella di Michael Jackson o meglio non quel Michael Jackson, la leggenda della musica, suo padre, suo idolo. Un nome è un nome e quindi vale comunque indignazione anche se la stella è quella dedicata al conduttore radiofonico Michael Jackson, non è su Hollywood Boulevard ma su Vine street. Non cambia nulla un nome è un nome. E vale oggi più che mai che all'anniversario della morte di Michael Jackson (25 giugno 2009) manca poco. 9 anni da quel giorno che cambiò per sempre la vita di Paris Jackson, catapultandola letteralmente da Neverland alla vita reale, dura anzi durissima. E se è vero che non si può cancellare tutto, una scritta dove non ci dovrebbe essere invece può essere levata. E via di olio di gomito che forse non cambierà niente o forse tutto. Un nome è un nome