Se dovessimo trovare un solo, risolutivo aggettivo per definire Petra Collins e il suo mondo, questo sarebbe “femminile”. Perché l’arte di questa giovane artista, modella, fotografa, curatrice e regista canadese, sembra avere come comune denominatore la femminilità e la bellezza. Collaboratrice di Richard Kern, il più underground dei filmmaker newyorkesi, pupilla del fotografo Ryan McGinley, che l’ha spesso immortalata nei suoi scatti più eterei e sognanti, Petra Collins è una creatura di un altro mondo.

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Diafana e bellissima, nel 2017 è stata scelta come volto per Gucci, dove è riuscita a esprimere tutta la sua fierezza e il suo stile decisamente controcorrente. Petra ha iniziato a fotografare da adolescente e la fotografia è stata per lei uno strumento di introspezione e indagine sulla natura femminile. Una natura delicata e intima, che sembra strizzare l’occhio a certe immagini preraffaellite, ma allo stesso tempo anche decisa e ribelle, con un pizzico di follia.

Nel momento in cui comincia a farsi conoscere e a ottenere consensi nel mondo dell’arte – correva l’anno 2013 -, il suo account Instagram viene bloccato a causa di una foto che la ritrae in bikini non depilata. La bellezza al naturale ancora oggi crea disagio e scandalo, c’è poco da fare. Lo scatto censurato ha dato vita a un corpus di lavori che riflettono su quanta misoginia e quanti pregiudizi ci siano nei confronti del corpo delle donne, e di come i media lo espongono, forzandone molto spesso la stessa natura. Femminista? Forse sì, perché le immagini di Petra Collins hanno la dolcezza di un sogno dalle tinte pastello, ma anche forza e coraggio da vendere.