Michela Andreozzi ha la battuta pronta ma, soprattutto, le idee chiare: sa di essere una "sposa di ritorno" e ne va fiera. Sogna di avere un cane ma non un figlio. E sull'argomento ci ha scritto prima un film, Nove lune e mezza, e poi un libro, in uscita a giugno 2018. La ragione? L'attrice ha deciso di non barare più con se stessa, nemmeno quando le bugie sarebbero un dolce balsamo per la coscienza. Vive la vita di petto, giorno dopo giorno, lasciando che le domande la conducano verso nuovi orizzonti. Dal 10 maggio debutta nelle vesti di doppiatrice nel film Show Dogs - entriamo in scena, ma se le chiedete com'è andata...

Appunto: come è andata in sala doppiaggio?

La verità? Non fa per me! (ride, ndr) Stare chiusi tutte quelle ore in una saletta, al buio, con l'ansia di sbagliare il sincro e la sciatica in agguato... preferisco recitare. Però ne è valsa la pena: il film Show Dogs mi ha dato la possibilità di sostenere l'Oipa - Organizzazione Internazionale Protezione Animali. Ho devoluto loro in beneficienza il mio cachet da doppiatrice.

E' una patita degli animali?

Sono cresciuta in mezzo a loro: mio fratello e mia sorella erano due bestie, ma in casa avevamo anche un cane, due gatti, degli ermellini. Non si vedevano solo i due leocorni... Con Massimiliano Vado (il suo compagno, ndr) stiamo pensando di adottare un cane. Ne vorremmo prendere uno già adulto, per liberarlo dal canile. Stiamo solo aspettando il momento giusto: entrambi conduciamo una vita un po' zingaresca ma quando scegli di adottare un animale devi prenderti cura di lui ed essere presente, soprattutto all'inizio.

Non trova che ultimamente la salvaguardia degli animali abbia preso preoccupanti derive? C'è chi si mobilita per gli amici a quattro zampe e non per i profughi...

Qualsiasi forma di esasperazione è sbagliata: dal trattare le persone come cani, al trattare gli animali come persone. C'è una misura in tutto e non va superata. Tuttavia il randagismo è una reale emergenza: magari non può apparire tale a chi vive in città ma se si considera tutto il territorio italiano allora il quadro assume contorni decisamente diversi. Mi è stata data la possibilità di dare una mano, e l'ho fatto.

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Sbaglio o lei ha un debole per i ruoli da paladina? Da tempo, per esempio, si batte sui temi legati alla maternità.

Effettivamente mi sono auto - eletta paladina della child freedom. Da questo tema è nato il mio primo film da regista, Nove lune e mezza, e poi il libro Non me lo chiedete più, in uscita a giugno. Il titolo fa riferimento al numero infinito di volte che ci siamo sentite chiedere: "Quando farai un figlio?".

Perché questo tema le sta così a cuore?

Troppe volte viviamo seguendo un copione già scritto da altri. Me ne sono resa conto quando sono diventata una sposa di ritorno: al mio secondo matrimonio mi sono guardata indietro, ho ripercorso le tappe della precedente unione, e mi sono accorta che molte scelte erano state fatte in automatico. Era come se mi fossi limitata a seguire un percorso prestabilito dalla società. Questo vale a maggior ragione quando si parla di bambini: paradossalmente è più facile dire "non posso avere figli" che "non voglio averne". Le sembra giusto?

Tra l'altro da cinque anni gira i teatri italiani con La sindrome di Peter Pan. Tema: le corna. Solo che stavolta il tradimento non è condannato, o sbaglio?

Se questo spettacolo continua a riscuotere così successo, è proprio perché affronta il tema del tradimento da punti di vista differenti: do voce a ben venti personaggi, che vanno dalla cornuta (inconsapevole), all'uomo che tradisce, fino all'amate di nome Fatina. Ci si addentra così tanto nei cuori e nelle dinamiche umane che alla fine l'accusa nei confronti del marito viene ridimensionata.

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Ma lei cosa ne pensa del tradimento?

Temo sia un po' come l'herpes.

Prego?

Nel senso che capita, sopratutto in gioventù quando, per paura di rimanere soli, si tende a sovrapporre due storie d'amore: quella in crisi e quella che la sostituirà. Io stessa ho tradito e sono stata tradita. Senza contare che l'allungamento della vita ha cambiato le dinamiche delle relazioni rendendo il per sempre più impegnativo.

Non esclude, dunque, di tradire di nuovo?

Il tradimento non è mai fino a se stesso: è la rottura di una bolla, di un idillio. Oggi mi sento felice: da cinque anni, ossia da quando sto con Massimiliano Vado, vivo in una bolla e non ho alcuna intenzione di andarmene. Sto bene. Quindi no: non sono tentata di tradire il mio uomo. E poi diciamocelo: tradire è impegnativo. Devi avere tempo, fare una fatica assurda, tenere in piedi due relazioni... non fa più per me! (ride, ndr).

Dopo Show Dogs, quali sono i suoi prossimi progetti?

Sto girando la serie Romolo + Giuly, destinata a Fox. Interpreto la madre di Giuly: una pariolina di Roma Nord, svampita e rifatta. Nel frattempo sto scrivendo il mio secondo film.

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