Edoardo Scotti non è un selfie addicted, preferisce di gran lunga (postare) scatti panoramici dei suoi viaggi in giro per il mondo e le #instalove della fidanzata (Ginevra Piola) sua musa indiscussa e protagonista dei mini film social in cui mostra le sue skills con camera in mano, anche se è solo quella di un iPhone. Il figlio di Gerry Scotti non ama stare davanti all'obbiettivo, ma il dietro le quinte sembra essere la sua comfort zone. Mostrare il suo bel faccino (niente male) e il fisico (idem) su Instagram non è la sua principale prerogativa. Da quel poco che mostra di sé, però, è innegabile che Edoardo abbia tutto al posto giusto, e se poi dovesse aver ereditato da papà Gerry anche solo il dieci per cento del suo carisma, la sensibilità (pianti a Tu si Que Vales ne abbiamo?), lealtà, allora ha (abbiamo) fatto bingo.

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25 anni (nasce il 10 marzo 1992 dal matrimonio di Gerry Scotti e Patrizia Grosso finito nel 2009 ndr), un lavoro nel cinema e uno dei pochissimi figli di che non si vergogna di essere definito raccomandato e gioca a carte scoperte. Perché padre e figlio nel 2015 hanno lavorato fianco a fianco a Lo Show dei Record e la combo non è andata giù a molti (Michelle e Aurora avvisate). Edoardo nei panni di inviato speciale direttamente dagli States (nel 2011 aveva già lavorato dietro le quinte del format televisivo) e Gerry mattatore dello studio. «È stata la produzione a volerlo perché lo conoscevano e sanno che parla l’inglese come l’italiano e ha studiato regia in America», si era dovuto difendere Scotti Senior su Vanity Fair. «L’hanno messo alla prova con alcuni collegamenti dall'America e dalla Cina e si è dimostrato all’altezza. Grazie a me ha avuto un’opportunità più degli altri? Non me ne vergogno. Credo sia peggio per un padre medico piazzare un figlio incompetente in ospedale. Lui non sarà il nuovo Gerry Scotti, vuole fare il regista, adesso sta facendo l’aiuto a Cucine da incubo, poi sarà assistente alla regia in una fiction poliziesca».

Gli Stati Uniti sono stati la sua seconda casa da quando aveva 19 anni, da quando è approdato a LA per studiare (regia) e godersi lontano da un papà così famoso (e paparazzi annessi) gli anni più spensierati. Poi il ritorno a casa dove si è subito messo in luce lavorando per Sky, Rai, Mediaset. Una gavetta indispensabile, senza rinnegare di essere un ragazzo fortunato, di aver potuto studiare all'estero, di aver visto posti magnifici all over the world e di poter dare del tu ai mostri sacri della tv nazionale. E non c'è niente di male.