«La più bella coreografia la sto facendo su me stesso e spero di finirla il più presto possibile. È dura ma la devo finire come dico io». Con queste parole affidate al suo profilo Instagram, Marco Garofalo lo scorso 13 febbraio aveva voluto raccontare con garbo, misura (e grinta) la battaglia più grande e difficile della sua vita. Marco Garofalo è morto nella notte del 19 aprile a Roma all'età di 62 anni. Ha lottato fino all'ultimo come il rigido e disciplinato mondo della danza gli aveva insegnato. Sudore, fatica estrema e dedizione infinita he hanno segnato la sua carriera (i suoi piedi e le sue ginocchia) e lo hanno portato a essere considerato uno dei coreografi più concreti e moderni del piccolo schermo.

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Il suo esordio in tv da ballerino nel 1978, nel programma Ma che sera al fianco di Raffaella Carrà e Alighiero Noschese, dopo che un brutto incidente al ginocchio lo aveva costretto a dire addio alla sua altra grande passione, il calcio. Ma il successo, quello vero, arriva dietro le quinte, quando diventa coreografo (siamo nel 1989) e inizia a mettere il suo estro a disposizione dei corpi di ballo delle trasmissioni più popolari del palinsesto come Lascia o raddoppia?, Buona Domenica, Ciao Darwin, Re per una notte e L'eredità. Una carriera brillante e da record, con oltre 700 balletti realizzati in tv a stretto contatto con teste di serie del palinsesto come Lorella Cuccarini, Heather Parisi, Laura Freddi, Natalia Estrada e Silvio Oddi. Un curriculum invidiabile, che nel 2009 lo porta direttamente alla corte di Maria De Filippi ad Amici.

Garofalo ad Amici ci rimane per due edizioni consecutive (epici i suoi scontri con Alessandra Celentano), ma non solo. Poche settimane fa era tornato nella scuola di Cinecittà per uno stage speciale con i ballerini.

«Qualche settimana fa ho rivisto Marco dopo tanti anni... felice di poter lavorare ancora nonostante la malattia... felice di essere nel cuore di Maria che non lo ha mai dimenticato... nessuno potrebbe mai dimenticare quel ragazzo 'Pasoliniano' che io ho conosciuto quando avevo 9 anni.... un amico, un maestro... ciao Marco», ha scritto Luca Tommassini, l'attuale direttore artistico del programma ricordando l'incontro con il Maestro. «Eri uno dei più talentuosi. Quanti balletti abbiamo realizzato insieme...Quanto sudore, quanti sogni condivisi...Riposa in pace Marco» è la dedica della collega Lorella Cuccarini che sintetizza il pensiero di tutti gli artisti che hanno avuto l'onore di ballare (e sognare) con lui.