Coppia nella vita e per la prima volta anche sullo schermo, Emily Blunt e John Krasinski protagonisti di A Quiet Place: Un posto tranquillo. La trama della storia è originale nella propria semplicità: la terra è invasa da terribili creature che si scatenano al minimo rumore e bisogna vivere in completo silenzio per poter sopravvivere. Quando si tratta di una famiglia però, riesce alquanto difficile, specialmente tenere i propri figlial sicuro e far si che capiscano il pericolo e che ti obbediscano. L’unico modo per comunicare è tramite la lingua dei segni. A Quiet Place è diretto da John Krasinski, che ha contribuito anche alla versione finale della sceneggiatura.

A Quiet Place, non è un classico horror, come lo definirebbe?

Un thriller con elementi di suspance horror, come Lo Squalo, uno dei miei film preferiti. La prima volta che sono uscita con John, ho scoperto che anche lui ama quel film e le atmosfere che solo un genio come Spielberg sa creare. Con questo film John Krasinskivoleva coinvolgere il pubblico, durante la prima parte della storia lascia delle briciole, piccoli indizi e quando arriva il momento clou della storia, per gli spettatori è impossibile non anticipare quello che sta per accadere. In questo modo, si crea un’esperienza quasi interattiva, non è solo un film.

Com’è nata l’idea del film?

John ha letto una prima stesura di sceneggiatura di Bryan Woods e Scott Beck, l’idea era semplice e geniale, entrambi siamo rimasti sorpresi dal fatto che nessuno aveva mai pensato a fare un film del genere. Sin dall'inizio ho sempre pensato che dovesse dirigerlo John. Per me è sempre stato la persona giusta, è bravissimo a trasformare emozioni in immagini.

È vero che aveva suggerito a John un’altra attrice al posto suo?

Sì. Una mia carissima amica, un’attrice bravissima, di cui non voglio fare il nome. Inizialmente non me la sentivo di girare un altro film, avevo appena finito Mary Poppins e volevo passare più tempo con i miei figli. E poi non volevo che la nostra relazione sentimentale potesse diventare l’attrazione primaria della storia. Ci hanno chiesto molte volte di fare un film insieme, ma questa volta era diverso, avevamo l’opportunità di rendere speciale il legame della nostra famiglia lavorando insieme, la storia era troppo unica per lasciarla interpretare a un’altra attrice.

Nel film comunicate con la lingua dei segni. Quanto è importante il suono in questo film?

Il suono è importante quanto le creature aliene, il rumore è spaventoso come un mostro. Non è un film muto, il fatto che non ci siano dialoghi parlati non significa che i rumori non siano importanti, anzi quando accadono fanno paura.

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Com’è stata questa esperienza 'muta' sul set?

Incredibile. Abbiamo avuto persone che ci hanno insegnato a codificare i segni delle mani, espressioni del viso e movimenti corporei. Ho imparato che ognuno di noi ha una propria fisicità, tutti parliamo in modo diverso, con accenti e impostazioni diverse... e lo stesso accade nella lingua dei segni, usiamo i gesti, le mani, le espressioni facciali che sono particolari per ogni individuo. Millicent Simmonds, una delle attrici nel film, è diventata sorda quando aveva un anno e ha una famiglia incredibile, tutti parlano con la lingua dei segni, persino le sue sorelline gemelle di tre anni. Sul set è stata straordinaria, ci ha corretto e aiutato ogni volta che era necessario.

Il messaggio di questo film?

Quando diventi genitore la tua vita assume un altro significato, il tuo scopo primario è proteggere i tuoi figli. Il padre che John interpreta nel film, è molto diverso da lui, ma capisce la sua motivazione, il suo unico scopo è di salvare la sua famiglia e di non farla morire. Non importa il costo, anche se si tratta di chiuderli in una stanza, in prigione, lontani da tutti. Sinceramente non so come mi comporterei nella stessa situazione, anche se so che la vita dei miei figli avrebbe la priorità su tutto. Come genitore, per me è importante stimolare i figli, non isolarli dal mondo e renderli partecipi nella vita reale, voglio che i miei figli siano capaci di vivere una vita normale nonostante l’assurdità di quello che succede nel mondo e nonostante abbiano due genitori attori.

Cosa ci può dire invece de Il Ritorno di Mary Poppins?

È ambientato a Londra durante la Grande Depressione degli Anni Trenta, 24 anni dopo gli eventi del film originale. Michael Banks lavora sempre nella stessa banca in cui lavorava il padre e vive ancora al numero 17 di Viale dei Ciliegi con i suoi tre figli Annabel, Georgie, John e la domestica Ellen. Mary Poppins ritorna magicamente nella vita dei Banks e… ci sarà anche Meryl Streep, una delle mie attrici preferite, oltre che Angela Lansbury.

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