Il primo ruolo cult di Stefania Rocca è stata Viol@. Subito dopo si è cimentata con un film in costume, ambientato nel 700 (Rosa e cornelia). Dopodiché ha cambiato ancora, ancora e ancora, spaziando dal moderno Caso mai all'inquietante La bestia nel cuore, dalle storie saffiche alla fiction veneta Di padre in figlia. Quasi come se fosse divorata dal desiderio di mutare, evolvere, mimetizzandosi in vite sempre diverse, sempre più disparate e agli antipodi. Questa sua sete di novità ha finito per portarla su Rai Uno, su un palco che non ha (quasi) nulla a che vedere con quelli da lei calcati finora: il talent show Ballando con le stelle. Qui, dal 3 marzo 2018 l'androgina Rocca si cimenta con tanghi sensuali e balli di coppia, dando vita a una nuova, camaleontica, versione di se stessa.

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Sbaglio o lei non sa nemmeno cosa voglia dire rimanere imprigionata in un personaggio?

Nella mia carriera ho sempre scelto, volutamente, di interpretare ruoli ogni volta diversi. Ricordo ancora quando, al Centro sperimentale, la mia insegnate mi aveva redarguito consigliandomi di specializzarmi in un filone o su una tipologia di personaggi. Secondo lei questa mia voglia di sperimentare rischiava di non farmi diventare un volto riconoscibile dal pubblico.

Aveva ragione?

In parte. All'inizio non ero, effettivamente, un volto immediatamente riconoscibile. Con il senno del poi, però credo che sia stato un bene perché la possibilità di mimetizzarmi continuamente mi ha permesso di crescere. Diversamente, forse mi sarei ritrovata troppo esposta senza esserne pronta.

E ora è finita a Ballando con le stelle. Dove si è rotta le costole. Non è mai stata tentata di ritirarsi?

L'idea di partecipare a Ballando con le stelle mi stuzzicava particolarmente perché mi dava la possibilità non solo di contaminare generi diversi, come il cinema e l'intrattenimento, ma anche modi di comunicare differenti, ossia la danza, la recitazione e il canto. Peraltro sono un'amante del musical! Ho dunque raccolto questa nuova sfida con grande entusiasmo. Poi però è arrivato il problema alle costole! Mi dava molto fastidio dover rinunciare ancora prima di incominciare, così ho deciso di provare a ballare, senza mettermi in condizioni di pericolo. Nella prima puntata mi hanno legata a una sedia e abbiamo evitato le prese.

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Il ballo è anche femminilità e seduzione. Lei si sente una donna sensuale?

No. La mia è una bellezza più androgina che si riflette anche nel mio modo di pensare. Per esempio, non sono mai stata particolarmente narcisistica: sono egocentrica quel poco che basta per poter fare l'attrice. Devo dire, però, che trovo molto divertente ballare: lo vivo come un gioco che mi aiuta a tirare fuori il mio lato più femminile. Anche nella recitazione si lavora sulla sensualità ma partendo da presupposti diametralmente opposti.

In che senso?

Nel ballo lavori sulla sensualità dal punto di vista corporeo. Nella recitazione invece fai leva sulle emozioni. Personalmente credo che la femminilità e la sensualità siano il frutto di una comunicazione molto più profonda, che nasce dall'incontro delle movenze del corpo con il carisma di una persona.

So che quando si è fatta male alle costole non ha voluto dirlo ai suoi famigliari. Perché?

Mio marito lo sapeva e non poteva essere diversamente: ai mariti non si tiene nascosto nulla e, comunque, mi ha sentito piangere come una fontana. Il resto della famiglia, invece, era all'oscuro. Non li volevo fare preoccupare: siamo un po' tutti sparsi per il mondo, chi all'estero, chi in Puglia o a Torino. Inoltre sono sempre stata così: quando sto male mi scatta un senso di protezione verso le persone alle quali voglio bene.

Al marito non si nasconde mai nulla: questa sua frase la dice lunga sul vostro affiatamento.

Siamo una coppia molto solida e solidale, ma che al contempo è attenta a rispettare le decisioni l'uno dell'altra. Lui ha il suo spazio e un suo modo di affrontare le cose, io il mio. Nella diversità ci siamo trovati ma continuiamo a rispettarci reciprocamente. Devo dire però che lo facciamo in modo molto naturale e spontaneo: non facciamo mai programmi, né diamo nulla per scontato. Parliamo molto, questo sì!

Dopo Ballando con le stelle le piacerebbe cimentarsi con altri talent show o reality?

Mai dire mai, però sinceramente non credo che accetterai di partecipare al Grande fratello Vip perché è un'altra cosa, che sento lontana dalle mie corde. A Ballando si balla e la danza è una forma d'arte, vicina al mio mondo.

Quali sono i suoi prossimi progetti su piccolo e grande schermo?

Al momento non ho serie tv in cantiere. Al cinema invece sarò la protagonista di Se un giorno tornerai: diretto da Marco Mazzieri, racconta un amore al contrario. Di solito infatti i film narrano la fine di una storia d'amore. Noi invece raccontiamo l'amore ritrovato: i protagonisti sono due coniugi separati che, in un giorno particolare, si rincontrano. Oltre a questo film, sarò impegnata anche a teatro nello spettacolo Pregiudicati.

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