È da un anno che osservo incantata le reazioni dei critici televisivi americani a The affair, la serie che racconta un adulterio dai due (divergenti) punti di vista dei due amanti. Commentatori che non hanno fatto un plissé davanti alla pornografia della tortura di 24 o di Homeland, indignati all'idea che una storia racconti due tradimenti coniugali.

La soglia dell'inaccettabilità per gli americani è chiara, e non sta nel waterboarding ma nell'infilarsi in mutande estranee prima di aver divorziato (gli europei, tutti gli europei che conosco e che hanno visto The affair, ne vanno pazzi; d'altra parte siamo un continente che ha fatto il tifo per Camilla Parker-Bowles, loro sono un posto che non ha ancora perdonato i Clinton).

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Adesso però è arrivata la tata della progenie Affleck-Garner, incubo di ogni lettrice perbene. Nella sceneggiatura che vorrei, tra Christine Ouzounian e Ben Affleck non sarebbe successo niente di niente. Tutto un pettegolezzo infondato, per risarcirla del quale lui la starebbe facendo vivere in un cinque stelle e le avrebbe comprato pure una macchina nuova (è il minimo, essendo la carriera di lei ragionevolmente finita: se di lavoro fai la babysitter delle star, avere la fama di quella che poi si sdraia il papà star riduce di molto la propensione della mamma star ad assumerti).

Nella mia sceneggiatura, la vittima delle circostanze Christine verrebbe fotografata sorridente e in ballerine dalla suola rossa – da paparazzi invadenti ma collaborativi – senza aver in realtà mai scambiato liquidi con papà Affleck (che ne esce come persino più tonno di quanto risultasse guardando L'amore bugiardo, e ce ne voleva).

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Nella realtà, Christine continuerà a essere l'incubo delle lettrici perbene: una tracagnotta (per gli standard hollywoodiani: per quelli di casa mia, è in formissima) che indossa disinvoltamente skinny e ballerine, una che s'affatica meno della moglie a restare in forma e tuttavia le seduce il marito, una prova provata che gli accoppiamenti non sono questione di meritocrazia.

Per ora, è il simbolo di tutto ciò che scandalizza gli americani: una che va a letto coi mariti delle altre. Maureen O'Connor, sulNew York Magazine, ha scritto che il suo è il vero eroismo: rifiutarsi di chiedere scusa per essersi ripassata un uomo sposato. Noialtre, europee con uso di mondo e d'adulterio, alziamo gli occhi al cielo e commentiamo che capirai, che sarà mai, da Tolstoj a Schwarzenegger la vita e la letteratura sono piene di mariti che s'intrattengono col personale domestico. Ma gli americani, loro chissà se la perdoneranno mai. Alison, la protagonista di The affair, non l'hanno assolta neanche quando, poverina, l'amante se l'è preso come marito. Che, ogni Christine lo sa, è una punizione smisurata.