Ho finalmente trovato la risposta  alla domanda di Amici miei, «Che cos'è il genio?». L'ho trovata a Brooklyn, a un concerto di Springsteen. Grazie tante, dirà chiunque sia mai stata a un concerto di Bruce: era quello sul palco. E invece no. Cioè: sì, certo – ma questo lo sapevamo. O almeno lo sapevo io, che infatti quella mattina, scoprendo che la sera il mio preferito avrebbe chiuso il tour americano, mi ero precipitata a comprare un costosissimo biglietto, nonostante ne avessi già uno per uno dei concerti che farà a Milano a luglio. 

Erano esauriti, ma si trovavano su un sito che, mi hanno spiegato amici competenti, fa il secondary ticketing per il gestore ufficiale. Cioè chi l'ha già comprato e se lo vuole rivendere lo dà a loro. E infatti il biglietto che mi hanno venduto, nominativo, era intestato a una certa Carol Edell. Che aveva rinunciato a un posto magnifico a un concerto che di certo sarebbe stato fighissimo. Gli amici mi hanno rassicurato e io ho smesso di interrogarmi sulla rinuncia di Carol. Non avrei dovuto. 

Arrivata lì, i controlli hanno sancito che il codice a barre sul mio biglietto era già stato letto. Cioè, Carol ci aveva ripensato ed era entrata con una copia del mio biglietto. Cioè, io stavo per farmi venire una crisi isterica. Dopo 25 minuti di insulti, la signorina che avevo fin lì insolentito al telefono mi ha mandato per email un nuovo biglietto; non poteva però risolvere il problema cartaceo: lì non ti fanno entrare se il biglietto non è stampato – niente display del telefono, niente modernità. Dove lo stampo, un biglietto, fuori da un palasport? È stato allora che mi hanno indicato il genio. 

Il genio mi ha spiegato che gli era capitato lo stesso guaio, a un concerto di Stevie Wonder. Ha capito l'opportunità commerciale: gente che ha urgente bisogno di stampare biglietti. Si è piazzato lì fuori, con una stampante: per 5 dollari ti salva la vita. Quando tra qualche anno il genio dell'imprenditoria avrà una catena di stampatori fuori dai concerti di tutto il mondo e verrà giustamente celebrato, io dirò che mi ricordo di lui da piccolo. Era un ragazzino che mi permise di sentire Thunder road. Era l'uomo più indispensabile, risolutivo e prezioso che avessi mai incontrato.