Possiedo una foto, mio promemoria del fatto che non devo mai bere champagne a stomaco vuoto. È stata scattata a una festa qualche anno fa. Ci sono io di nuca, e c'è Claudio Santamaria che fa una faccia. È la faccia di uno che si sta chiedendo come venga in mente a una che ha visto due volte di fargli certe domande. Gli avevo appena chiesto di Baciami ancora, il film di Gabriele Muccino, il ruolo che, secondo il mio tasso alcolico di quella sera, Santamaria non avrebbe mai dovuto interpretare. Credo che la frase esatta fosse: «Ha ucciso la tua scopabilità» (ho già detto che non devo mai bere a digiuno?). 

Dopo aver fatto quella faccia, lo ricordo nonostante il tasso alcolico, Santamaria disse che quello era proprio il suo fine: essere inscopabile. Ovvero, non lasciare che la sua sexsymbolitudine interferisse con la sua intensità recitativa. Insomma, Claudio Santamaria è uno di noi: noi che vogliamo essere apprezzate per l'intelligenza, mica per le tette. 

Il fatto è che ha ragione: il mondo ci casca. Il mondo pensa che, se sei disposto a imbruttirti, allora vuol dire che vali. A Leonardo DiCaprio l'Oscar l'hanno dato per un film in cui era zozzo e afono, mica per lo splendido splendente lupo di Wall Street o per il mai stropicciato Jay Gatsby. A Cary Grant, che col piffero che si faceva stare la giacca meno impeccabilmente per dimostrarsi intenso, col piffero che gliel'hanno mai dato. Ingrassare è valso l'Oscar a Charlize Theron, nel 2004, per Monster; figuriamoci se non assicurava il David a Claudio Santamaria, che in ogni intervista ha rimarcato d'essere ingrassato 20 chili per Lo chiamavano Jeeg Robot. E, con una dedizione al mestiere che a Hollywood se la sognano, ha completato l'opera di imbruttimento in diretta televisiva. 

Lì, Charlize e Leo ritirano i premi già tornati alla normalità. È la ragione principale della premiazione: dimostrare che sono di nuovo dei fighi, magri, sbarbati, copertinabili. Santamaria no: lui arriva con un cappellino improbabile e, ricevuto il premio, se lo toglie, svelando una crapa mezza pelata con degli improbabili ricci che scendono sul collo. Dice che è per il prossimo ruolo. Un altro in cui si mostrifica. Si vede che gli piacciono i premi.