Tutte le mie zie, nate nella prima metà del Novecento, avevano un lavoro: sia quelle senza figli, sia quelle che i figli li avevano, sia quelle che non solo li avevano ma le aveva pure piantate il marito Nessuno mai si è posto il problema della maternità come impedimento alle loro carriere. 

Era quel secolo lontano in cui mia madre non mi ha mai allattato (mio padre diceva che l'allattamento faceva cadere le tette, e lei alla tenuta delle sue tette era affezionata), non mi ha mai accompagnato né mi è mai venuta a prendere a scuola (per certe incombenze, tipo alzarsi presto, c'era la ragazza alla pari), non ha mai pensato di cancellare un impegno per una recita, un saggio, un compleanno. D'accordo, a mia madre fare la madre faceva schifo, ma non ho mai visto una delle mie zie, che pure erano madri più presenti, fare i compiti con i figli o programmare le proprie giornate adulte in base alla dittatura degli impegni dei ragazzini. Non ne ho mai vista una impegnarsi come le mie coetanee per convincere se stessa e le altre che fare la madre fosse impegnativo Era un secolo più consapevole del fatto che i figli li fanno anche i gatti, mica è una roba eroica.

Poi siamo arrivate noi e abbiamo preso due decisioni. La prima è stata di far pesare le incombenze della maternità in modi che avrebbero fatto assai ridere le nostre nonne (quelle che spingevano l'aratro con un neonato attaccato a una tetta). La seconda è stata di spacciarci per indispensabili: avrete notato anche voi che, appena qualcuna cerca di far la madre con un po' di disinvoltura, arriva un'altra a rimproverarle che non stia allattando i figli fino all'università (il che avrebbe fatto ridere le più benestanti tra le nostre nonne: quelle che i neonati li mollavano alla nutrice, e troverebbero lunare il dibattito sulla surrogata).

In questo secolo in cui si allattano neonati occidentali con camerette sterilizzate come gli servissero anticorpi per sopravvivere nella foresta, e in cui devi fare i compiti con tuo figlio fino alle medie e restargli attaccata come una cozza allo scoglio, la domanda non è come si faccia a fare il sindaco: è come si faccia a trovare il tempo di fare il punto croce.