Come noto, l'immensa Samantha Cristoforetti - aviatrice, ingegnere, astronauta militare, prima italiana negli equipaggi dell'Agenzia spaziale europea, due lauree di quelle da paura, poliglotta e cittadina dei mondi – ha partorito una bambina e l'ha chiamata Kelsey Amal. O forse no, forse uno dei due nomi è un po' diverso ma nessuno tra i media che hanno diffuso la notizia avrebbe, a quanto pare, verificato.
Per Samantha Cristoforetti figlia dal nome straniero. Ma che male c'è?!?
Nel caso fosse vero, Kelsey Amal starebbe per «coraggiosa speranza», ottimo auspicio per una bambina; ma, anche questo è noto, a parte dell'opinione pubblica il nome non va giù e c'è chi se n'è talmente risentito che ha ritenuto opportuno esprimere il suo dissenso malevolo e arrogante. È un problema? Sì, lo è. Non solo perché scagliarsi contro un nome «di origine araba» è una stupidaggine (un sacco di ordinari e italianissimi cognomi lo sono, talvolta a insaputa di chi li porta). Il fatto inquietante è che, a quanto pare, ci sono connazionali convinti di poter processare una cittadina italiana in quanto non ha dato alla figlia «un nome cristiano». Fondamentalisti de' noantri, purtroppo in crescita. E confusione, tanta confusione, sui fondamentali.