Care lettrici di Gioia!, vi faccio una domanda da un milione di dollari: siete felici? Non parlo della felicità dei filosofi e dei poeti, quella è materia da saggi o da bambini. Parlo di una cosa semplice e concreta, di quello speciale stato di benessere che deriva dalla soddisfazione dei propri desideri. Non serve che mi rispondiate, lo avete già fatto. E, anzi, ne approfitto per ringraziarvi tutte quante, per il tempo che ci avete dedicato rispondendo al sondaggio che abbiamo lanciato su Gioia! e sul nostro sito circa due mesi fa.

Come stanno le italiane?

Ora vi raccontiamo com'è andata, ma prima mi sembra giusto dirvi anche com'è nata l'idea di questa grande e «ambiziosa» ricerca. Volevamo sapere come stanno le italiane. Volevamo entrare nelle loro vite per capire come se la sbrigano, giorno per giorno, tutta questa faccenda della parità, del doppio ruolo tra casa e famiglia, della gestione del tempo libero, dell'affermazione dei propri diritti, della conquista di spazi di autonomia e autodeterminazione in casa e nella società, del bisogno di sicurezza e amore, perché alla fine si finisce sempre lì, non c'è successo che regga se vengono a mancare le relazioni e gli affetti. Ci interessava capire cosa sognano le italiane. Cosa vogliono, cosa cercano, ma soprattutto di cosa hanno bisogno per sentirsi soddisfatte e realizzate. I soldi, il successo, la serenità, i figli, l'uomo giusto?

Ambizione, una parola che ci piace un sacco

Quante domande! Per metterle insieme ci voleva un quesito facile e una parola chiave. Ecco, trovata: ambizione. Una parola che ci piaceva un sacco. E ci faceva, allo stesso tempo, paurissima. Perché in Italia è una parola tabù, soprattutto quando è riferita a una donna. Provate a pensarci: un uomo ambizioso è un uomo che sa guardare lontano, un uomo forte, sicuro di sé. Una donna ambiziosa è: spietata, arrivista, egocentrica, carrierista, senza scrupoli, insomma come minimo una str...a. Quando abbiamo proposto per la prima volta il tema ambizione alla società di ricerca, tutti hanno strabuzzato gli occhi preoccupati. È incredibile come certi messaggi siano così radicati in noi, da impedirci di avere uno sguardo obiettivo. Ambizione, se l'andate a cercare sul dizionario, vedrete che invece ha un significato bellissimo: vuol dire desiderare di migliorare la propria posizione ed essere valutati secondo i propri meriti; ambire a ottenere ardentemente qualcosa; puntare a raggiungere un risultato con caparbietà e tenacia. Vi pare brutto? Senza ambizione, non esisterebbero i campioni nello sport e nemmeno i grandi pensatori, statisti, eroi. L'ambizione può essere singolare o plurale, per se stessi o per tutti. 

Gli esempi a cui ispirarsi

Ambiziosa è Malala che a 17 anni lotta per il diritto all'istruzione per tutte le ragazze del suo Paese, il Pakistan, e vince il premio Nobel per la pace; Yusra che scappando dalla Siria, sfida il mare per coronare il sogno di partecipare alle Olimpiadi; Hillary Clinton che punta alla poltrona della Casa Bianca, per dimostrare una volta per tutte che anche una donna può (le vedete tutte e tre insieme nella foto di apertura).

Collar, Pattern, Street fashion, Laugh, Blond, Makeover, Button, Pleased, pinterest
Getty Images
Hillary Clinton, in corsa per la presidenza degli Stati Uniti.

Ci possono essere grandi ambizioni o piccole ambizioni − avere più tempo per sé, coltivare le proprie passioni, dedicarsi agli altri − tutte hanno pari valore e dignità perché mirano allo stesso risultato: farci e fare stare bene.

Soldi e successo non sono la priorità

Insomma, una volta scartavetrata dai retaggi del rampantismo anni Ottanta, risemantizzata, la "parola chiave" è stata accolta con entusiasmo da Episteme, che è riuscita a declinarla in modo egregio nelle domande elaborate per il nostro questionario. E da voi, che ci avete risposto in modo sorprendente, e senza tabù, raccontandoci i vostri obiettivi e il tifo per chi ce la fa, ma anche le difficoltà e il prezzo da pagare per chi punta a volare alto. Vi invito a leggere i risultati  e i successivi commenti che abbiamo chiesto ad alcune personalità di spicco dell'imprenditoria, della politica, dello spettacolo. Le ringrazio e vi ringrazio per averci accompagnato in questo magnifico viaggio attraverso le storie femminili del nostro Paese. Naturalmente non ci fermiamo qui, anzi è solo l'inizio. Perché abbiamo capito una cosa dalle vostre risposte: lavoro, soldi, successo non sono più una priorità. L'ambizione si è spostata altrove. E questa, credo, è una grande notizia.