Cara Chrissy Teigen, servono anche i figli maschi.

Quando hai annunciato con la primogenita Luna la tua nuova gravidanza - "È di John!", hai scritto per ricordarci che quando le sventole sono spiritose persino internet è un posto migliore - i pettegoli meticolosi si sono ricordati di quello che avevi detto a gennaio: «Il nostro prossimo bambino sarà un maschio perché è maschio l'unico embrione che è rimasto». Oltre alla naturalezza con cui parli di fecondazione in vitro - come fosse un fatto della vita, non una stregoneria di cui vergognarsi - hai un sacco di cose da insegnare al ragazzino.

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Avessi avuto un figlio maschio io, per esempio, avrei potuto rimediare alla mia incapacità di rispondere alla domanda che prima o poi ti fa ogni figlia femmina. E cioè: "Perché quando giochiamo a pallone i maschi non la passano mai?". Perché non sei capace, bambina mia, è la prima risposta che mi è venuta in mente. Ma mentre lo dicevo sentivo le voci - secoli di femministe, milioni di hashtag - che mi condannavano: tarpatrice di ali! Assassina di bambine ribelli! Davvero vuoi farla crescere depredata dell'ambizione di diventare Lionel Messi?

Di mio: sì, ho pensato. Ma non è questo il millennio per fare le schizzinose. Quindi mi sono precipitata ad aggiungere che alla sua età è questione di allenamento, e se proprio ci tiene allora deve giocare di più, imparare, migliorarsi, e fargliela vedere lei a quei prepotenti. "Ma in cortile ci stanno sempre loro, io dove gioco?", mi ha risposto. Ho finto di avere una cosa sul fuoco, sono scappata in cucina, e l'ho lasciata lì a depredarsi da sola. Avessi avuto un figlio maschio, lo avrei obbligato: fai giocare a pallone tua sorella. Subito! Ne va del futuro dell'umanità.

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Anne Wojcicki con Alex Rodriguez

Per fortuna, poi crescono. E nel migliore dei casi somigliano meno a Lionel Messi e più ad Anne Wojcicki, l'ex moglie del co-fondatore di Google, inventrice dei kit portatili per l'analisi del DNA - quelli che sputi e sai di cosa morirai - che per un breve periodo si era invaghita di Alex Rodriguez, il campione di baseball (uno che figuriamoci se da piccolo faceva giocare le bambine). Non funzionò, naturalmente. E la mamma lo aveva previsto.

"Lui non ha nessuna preparazione accademica", ha detto la sora Wojcicki, che ha solo figlie femmine e studiose, al New York Times, "Non si riusciva mai a fare una conversazione intellettuale. Il suo principale interesse nella vita è una cosa che nessuno di noi ha mai considerato: il baseball". Sottinteso: che schifo. (Attualmente A-Rod è promesso alla più adeguata J. Lo). Come madre, Chrissy, ho certo ancora molto da imparare. Ma come suocera, sono già pronta a essere invincibile.