Milano Zucchero e Catrame, la playlist di Matteo Maffucci e del suo diario da expat a Milanopinterest

Canzone per leggere l'umore: Safe and Sound, Electric President

Lo so, questi ultimi post assomigliano a un lunghissimo trailer di un film dove il protagonista vive il ritorno a casa come fosse un episodio del Trono di Spade. Non si arriva mai.

Ecco, io, dopo essermi girato su me stesso, più e più volte, finalmente ho inserito la chiave nella serratura, ho fatto un lungo respiro e alla fine, sono entrato.

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Matteo Maffucci

Interno giorno. Casa.

Accendo la luce e immediatamente faccio un aggiornamento di sistema.

Sembra che tutto sia stato qui ad aspettarmi, che addirittura il mio divano si sia dimagrito e la libreria si sia fatta bella per questo momento.

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Matteo Maffucci

Primo pensiero: «Bene, devo ricordarmi di abbandonare da qualche parte l'osceno mostro che sputa aria condizionata».

Ma non mi deprimo e avanzo nei miei quaranta metri quadri di salotto, direzione finestra. Apro gli scuri, e finalmente…piove.

Vabbè, è uguale, i tetti delle case sono sempre quelli e mi basta un istante per ricordarmi tutti i mesi appena passati ed eccitarmi per quelli che arriveranno. Sono a casa, sono a Milano e il mio frigo è completamente vuoto, o meglio, c'è solo lui. Lo saluto e pongo fine alla sua sofferenza.

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Matteo Maffucci

E adesso?

E adesso mi preparo. Come quando si tornava a scuola.

Un misto di agitazione e voglia di tornare per presentarsi al meglio delle proprie possibilità. Nel tragitto dall'uscita dell'autostrada a casa, guardando dal finestrino come facevo da bimbo, ho visto una città che esplodeva di felicità e gioia. Quasi isterica. Tutti abbronzati, vestiti benissimo, ma con una postilla bene in evidenza che gridava: «ho messo le prime cose che ho trovato nell'armadio». Bugiardi. Vi siete preparati anche voi. Lo facciamo tutti. Ma il ritorno è importante, il primo aperitivo pure, figuriamoci la prima cena. Armati di sorriso standard e tanta pazienza iniziamo a giro antiorario, con telefono per un supporto fotografico, a sentire gli interminabili racconti delle vacanze di tutti.

Una cattiveria che dovrebbe essere vietata dalla Comunità Europea, dal comune buon senso e dal WWF.

Comunque senza diventare troppo fastidioso e senza giri di parole apro l'armadio e mi metto i primi quattro stracci che vedo (pensatissimi!).

Si parte.