La scrittrice Barbara Alberti risponde alle lettrici e ai lettori di Gioia! che vogliono sottoporle i loro problemi di cuore: scrivetele all'indirizzo maleducazione.sentimentale@hearst.it. Ecco il suo consiglio a un ragazzo che ha avuto una storia gay ma poi è tornato con la sua fidanzata.

La lettera

«La mia ragazza mi aveva lasciato. Stavo dando i numeri. Ero così fuori che i miei avevano paura a lasciarmi solo. Mi hanno messo alle costole un amico. Lui riusciva a farmi ridere. Mi è stato molto vicino, anche troppo. Una sera ci siamo trovati abbracciati. Lui si è staccato, esterrefatto: ma allora siamo gay? Io invece non mi tormentavo per niente, non me ne importava di cosa ero, ma solo che mi amasse. Mi amava. Due mesi fra i più belli, ma lui insisteva, «Allora siamo gay…». Sempre quel ritornello. E io, ma ci stai bene con me, o no? Che te ne frega? Alla fine l'ho mollato. Qui ricapita la mia ragazza, che stranamente s'innamora di me un'altra volta. E ancora più stranamente, io di lei. Sa tutto, anzi la mia storia con l'amico mi ha reso più interessante, però pure lei si arrovellava, ma allora sei gay o etero? Alla fine ho detto «Bisessuale», e si è calmata. Io tutta questa ansia della definizione non la capisco». (David, 27 anni)

Risponde Barbara Alberti

Questa ossessione moderna dell'identità sessuale: devi essere bianco o nero, se no chi vive di certezze si sente minacciato. E spunta finalmente il termine «bisessuale», limitativo quindi rassicurante, che acqueta la tua ragazza. In un mondo di definizioni, tu cogli l'essenza dell'amore: volere quella persona e nessun'altra, come nella mitologia fanno gli dèi, se si innamorano; donna, trans, liocorno, che m'importa? È lui (o lei) che voglio. Ma tu sei gay? E che ne so, da qui a stasera? Un amico che faceva poca differenza fra i sessi, alla domanda del padre bisognoso di sicurezze: «Ma tu preferisci gli uomini o le donne?», rispose: «Io m'innamoro sempre degli occhi, il resto viene dopo». Quando ero giovane, in un'altra vita, anch'io la mia identità sessuale non l'ho mai capita bene, né ci tenevo - mi innamoro anche di un coccodrillo, se mi fa ridere - ed ero incline all'uomo angelicato. E allora cos'ero, angelicale? L'uomo è tante cose.