La mia scusa abituale è «È successo di recente». Qualunque orrore stabile della mia esistenza viene spacciato al consumatore inabituale non come difetto di fabbricazione, ma come eccezione temporanea. L'idraulico deve farsi largo tra le macerie del corridoio, vestiti accartocciati dentro piatti sporchi dentro trolley mezzi pieni, per arrivare alla caldaia rotta? «Ho appena traslocato». Il tizio di passaggio viene cacciato dal letto nel cuore della notte? «Scusa, non è da me, ma è un periodo che non riesco a dormire se ho qualcuno dentro casa, è che ci sono stati i ladri, l'avrai notato dal disordine». È una strategia di sopravvivenza: invecchiando ho imparato che non si può essere sincere senza sembrare maleducate o addirittura venire psicanalizzate all'ingrosso; che «Sono fatta così, embè?» porta a discussioni interminabili; che la gente non vuole che tu ammetta serenamente i tuoi limiti: la gente vuole che te ne scusi.

Quindi la settimana scorsa sono andata da una dottoressa, e quella ha guardato i valori del mio colesterolo (che vergogna), mi ha pesata (che vergogna), mi ha misurato il girovita (che vergogna: ho cercato di distrarla parlandole di quella scena di Via col vento in cui Rossella si sente grassa con neanche 50 centimetri di girovita, ma lei è andata avanti implacabile), e poi praticamente mi ha detto che sono una cicciona schifosa e morirò soffocata dal mio lardo. E quindi io le ho detto che era una cosa recente. E lei mi ha chiesto quale trauma mi avesse trasformata in una che mangia mezzo chilo di carbonara tutte le sere; e io, invece di dirle «La scoperta che esistono i pantaloni con l'elastico che tanto ti entrano comunque», le ho detto senza mettermi a ridere: sa, la situazione politica.

Pochi giorni prima, Barbra Streisand aveva scritto su Twitter che starebbe facendo una dieta liquida, ma la mattina guarda le notizie, scopre quali altre scemenze ha combinato Trump nella notte e si fa un piatto di frittelle, e quindi sta ingrassando ed è tutta colpa di Trump. Mica è l'unica. Non a ingrassare: a usarlo come scusa. Settimane prima, Lena Dunham l'aveva spacciato come scusa per dimagrire. Invece di dire «Finalmente ho finito Girls, posso smettere di fare la ragazza goffa e passare alla fase donna gradevole, ma sapeste che fatica eliminare il pane», ha detto che Trump le ha fatto passare la fame e che quindi ha smesso di mangiare senza volerlo.

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Lena Dunham, protagonista di Girls.

Da un paio di settimane in Inghilterra è anche partita la nuova stagione di Catastrophe (nota alle reti televisive italiane: comprate qualunque porcheria di serie, avete trasmesso persino Victoria, in cui la regina Vittoria pare un personaggio di Centovetrine; vi dispiacerebbe comprare anche un capolavoro come Catastrophe? Solo se non è troppo disturbo, grazie). E nella prima puntata lei (inglese) confessa a lui (americano) il mezzo tradimento con cui si era chiusa la stagione precedente. Lui fa la domanda degli uomini stupidi: ma perché? Lei dà la risposta delle donne senza vergogna: «Sono tempi difficili, c'è un sacco di Brexit, e quel vostro presidente». È stato lì che ho deciso che, se la prossima volta che la dottoressa mi pesa non ho perso un grammo, dirò tutta seria che sono tempi difficili: c'è la scissione del Pd, e anche l'eliminazione di Al Bano da Sanremo mi ha molto turbata.