La scrittrice Barbara Alberti risponde alle lettrici e ai lettori di Gioia! che vogliono sottoporle i loro problemi di cuore: scrivetele all'indirizzo maleducazione.sentimentale@hearst.it. Ecco il suo consiglio a una ragazza che ha una storia con uomo sposato.

La lettera

«Mi ha tirato su la nonna, un'accesa femminista, col senso dell'indipendenza e della dignità. Eppure sono caduta nell'uomo sbagliato. È il mio primo vero amore. Lui è sposato. Mi ama alla follia, ma ha chiarito subito che non avrebbe mai lasciato sua moglie. È cattolico e per lui il matrimonio è un sacramento. Facciamo l'amore meravigliosamente, ma poi si incupisce, a volte piange, dice che non può continuare, che si sente ignobile, che sua moglie invece è perfetta, moralmente così in alto che se sapesse di noi non lo perdonerebbe mai, e tutto questo per me è molto pesante. Ma non riesco a staccarmi, siamo troppo innamorati. Fuori dalle crisi di pentimento è pieno di attenzioni d'altri tempi, allora ho paura che vincano i rimorsi, e l'idea che da un momento all'altro possa finire me lo rende ancora più vicino. La nonna sa tutto, è furibonda, dice: mollalo quello stronzo, ti stai fregando la gioventù per niente…». (Serena P.)

Risponde Barbara Alberti

Ma quanto sono sposati gli sposati! Sempre lo stesso copione, dai tempi di Zeus. Qui anche con la scusa della religione (però lui crede che cattolico voglia dire ipocrita). Sei capitata col più classico dei «moglioni»– dal Vocabolario della maleducazione sentimentale: «Il moglione, ovvero il mammone della moglie, tradisce sempre ma non se ne va mai, offendendo moglie e amante. Identifica la moglie coi confortevoli arredi del salotto, come il divano sformato dalle sue chiappe che non cambierebbe mai con uno nuovo». Il Moglione condanna l'amante alla vedovanza perenne e di ciò la consola, appena fatto l'amore, col piantino da coccodrillo e parlandole bene della moglie, la santa, colei che viene offesa. Da lui, mica da te! Tu manco la conosci, che c'entri? Non hai obblighi verso quella povera signora. Mica hai giurato tu davanti al prete, è stato lui – e se è un sacramento, perché lo calpesta? Ha ragione la nonna. L'amore? A queste condizioni è come l'ipnosi, basterebbe uno schiocco di dita, ed eccoti libera – finalmente di ridere – di lui, e di te, in questa trappola scema e senza sole.