La scrittrice Barbara Alberti risponde alle lettrici e ai lettori di Gioia! che vogliono sottoporle i loro problemi di cuore: scrivetele all'indirizzo maleducazione.sentimentale@hearst.it. Ecco il suo consiglio a una lettricealle prese con un uomo che non vuole una relazione seria.

Lo conosco per caso a una milonga e dico alla mia amica: «Madonna mia ma chi è? Se me la chiede gliela do all'istante». Lo rivedo per stra-caso e mi fa liberare ormoni che non conoscevo e non ricordavo da anni. Al primo appuntamento prima di parlare ci siamo divorati, poi lui getta le sue premesse lì sul tavolo: «Mi piaci da morire ma non voglio storie, esco da relazioni traumatizzanti», e via viaggiare. In pratica al suo schioccare di dita dovrei rendermi trombabile, ma il mio orgoglio gli dice «Ma vaffanculo, va'!». Anch'io ho posto le mie premesse, gli sia chiaro che la parte della bella trombabile non mi si addice. Certo è che è supersexy e che alla mia età (53) non si butta via niente e che mi sono innamorata come una ragazzina, dopo aver architettato per anni una struttura difensiva anti intrusione maschile, sfarinata, polverizzata e soffiata via al primo abbraccio. Non chiedo consigli, so che il mio orgoglio ha ragione. O no? (Miracolata)

Risponde Barbara Alberti

Tu vuoi solo che io ti dia torto e te lo do. Mi inviti a farlo, con quel «o no?» , che smonta in tre suoni tutta la difesa di una libertà che non c'è più. Hai un bel barricarti dietro un principio, ormai sei pazza del tipo della milonga, di questo liberatore ormonale che mette le mani avanti perché è già così preso da aver paura. Lascialo dire (e fare). Spavalda, spiritosa e dinamica come sei, ti morderesti le mani se rinunciassi a questa pericolosa fortuna. Tu sai giocare, sai ridere, sai far l'amore e sai riconoscerlo quando capita. Lascia perdere i 53 anni, un incontro così immediato e ardente è raro anche a 20. Poche volte Amore (parlo proprio del dio greco, dispettoso, scostumato, inopportuno, focoso) si manifesta in maniera così inequivocabile e lieta. E tu ti metti a fare i conti? Tuffati a pesce, il rischio peggiore è la prudenza. «Ma, quanto durerà?». Chissà. «Ma, e come finirà?». E chi se ne frega. Qualsiasi cosa accada, non sarà mai brutta come se non fosse accaduto niente.