Il 2017 sarà un anno di elezioni. Si voterà in Francia, dove potrebbe trionfare l'estrema destra di Marine Le Pen (nella foto). E in Germania, dove Angela Merkel si ricandida per la quarta volta per fermare le forti pulsioni xenofobe e destroidi. Pure l'Olanda va alle urne, con la chioma leonina dell'estremista Geert Wilders, già condannato per discriminazione razziale, che va forte nei sondaggi con il suo protezionismo sovranista. E, soprattutto, all'inizio dell'estate si voterà con ogni probabilità in Italia, dove il quadro politico è in ebollizione.

marine le pen elezioni in francia 2017pinterest
Getty Images
Marine Le Pen e la campagna per elezioni in Francia.

In tutte queste nazioni, la sinistra boccheggia e rischia di annegare. I partiti cosiddetti populisti volano, con ricette semplici anche se spesso irrealistiche. Ma di fronte alle conseguenze drammatiche della globalizzazione – calo dell'occupazione, crollo del costo del lavoro, forte immigrazione, delocalizzazioni selvagge – le parole d'ordine degli arruffapopolo fanno breccia. Muri, dazi, ritorno alla valuta nazionale sono spacciati come soluzioni universali. Naturalmente non è così, ma il popolo è impaurito e vuole illudersi. Se la Ue non riforma se stessa, dandosi regole uguali per tutti e superando egoismi e austerity, i partiti anti Europa l'annienteranno.

Abbiamo bisogno degli Stati Uniti d'Europa: i governi nazionali sono ormai inadatti a gestire i processi mondiali. Per capire come la globalizzazione abbia cambiato il nostro continente, fate un salto a Monfalcone, città delle navi. O a Livorno, città dei metalli pesanti. Nulla è come prima, il paesaggio sociale e urbano trasformati profondamente. Operai a casa, alta immigrazione, guerra fra poveri. Sinistra storica a pezzi, astensionismo e populismi sempre più forti. Come se ne esce? Contrapponendo agli slogan la capacità di calarsi nella crisi per cercare le soluzioni. Stando al fianco di chi soffre e perde. Accettando la complessità. Un tempo era il mestiere della sinistra. Ma oggi anche la sinistra è disoccupata