Kevin Spacey ha fatto coming out dopo essere stato accusato di molestie sessuali per un fatto avvenuto 30 anni fa. Kevin Spacey è gay. Fatto. Kevin Spacey è un molestatore e, se la cosa dovesse essere confermata, deve essere punito. Fatto. Kevin Spacey è un attore dal talento enorme. Fatto. Kevin Spacey è un mostro. Giudizio. A poco più di 24h dall'intervista shock di Anthony Rapp e dal tweet bomba cinguettato dal profilo ufficiale del premio Oscar, internet esplode così come i vendicatori della buon costume.

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Stando a quanto riportato da Variety, Netflix ha deciso di interrompere House of Cards al termine della sesta stagione. La motivazione ufficiale è ovviamente che la decisione è strategica ed è stata presa tempo fa, il sottotesto (non tanto sottotesto avendo commentato la notizia con un "Siamo molto turbati") è a causa del putiferio generatosi in queste ore intorno a Kevin Spacey. Che poi se ci si pensa è davvero anacronistico. Spoiler! Il protagonista della serie TV trasmessa in Italia da Sky Atlantic, Frank Underwood alias Kevin Spacey, è un uomo senza nessun tipo di valore morale, disposto a tutto, compreso uccidere, per raggiungere i suoi obiettivi e, di cronaca, è pure gay nonostante sia sposato. E quindi la domanda che sorge spontanea è: siamo seri?

Capiamoci, in un momento storico in cui si vuole fare chiarezza una volta per tutte sul patinato mondo dello spettacolo, hollywodiano e non, che ha per troppo tempo nascosto sotto il tappeto storie di abusi (sessuali e di potere), è chiaro che la faccenda di Kevin Spacey non può e non deve essere presa sotto gamba. Una regola sociale, tra l'altro, che non avrebbe nemmeno dovuto essere mai presa alla leggera. Essere turbati è lecito, anzi sacrosanto. Passare però dal non dire nulla, dal far finta di niente, dal girare sempre la testa dall'altra parte a indignarsi in pubblica piazza, urlare ai principi morali e... a cancellare serie di successo planetario basandosi su un presunto reato è tanto, forse troppo.