La passione di Sir Elton John per la fotografia è nota, quanto la sua prestigiosa collezione, giunta a raccogliere 8 mila opere di grande valore nel corso degli ultimi venticinque anni. Una delle più grandi, in grado di spaziare dalla madre migrante di Dorohea Lange all'avanguardia di Man Ray, dalle leggendarie nature morte di Edward Weston a quelle vive del controverso Robert Mapplethorpe. Una grande passione che il più laborioso dei cavalieri moderni, ha trasformato in occasione di riflessione, con la selezione di fotografe scelte per animare una delle mostre del The Photography Show 2018, al Pier 94 Art Expo di New York (5-8 aprile 2018).

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Gordon Parks, American Gothic, Washington, DC , 1942

"A Time for Reflection", curata da Elton John con opere di epoche, stili e soggetti diversi, nasce per arricchisce di stimoli il ricco programma della 38a edizione di una delle più importanti fiere fotografiche al mondo. Una visione stimolante che torna a guardare il volto dell'America a stelle e strisce (e del razzismo di Washington) del 1942, ritratto da Gordon Parks con la celebre donna delle pulizie afroamericana di "American Gothic" con scopa e spazzolone (parodia dell'omonimo e iconico dipinto di Grant Wood su ruoli e tradizioni). La dimensione urbana della metropoli, sempre più dinamica e spersonalizzante, arriva in mostra con i ritratti dei pendolari giapponesi di Michael Wolf, pressati nei vagoni della metropolitana affollata e asfissiante di Tokyo (come accade nelle metropolitane di tutto il mondo).

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Il celebre ed eccentrico 'Rocket Man', ben noto al mondo per la collezione di 40mila paia di occhiali e la capacità di sfidare convenzioni come pochi altri, ha già iniziato a riflettere sulle cose importanti e il suo messaggio è chiaro. Una questione di priorità! Al pari di quelle che lo hanno spinto a volere dedicare più spazio alla sua famiglia e a concedendosi l'ultimo (colossale) tour della sua infaticabile corriera, costellata di grandi successi e canzoni leggendarie. Un addio lungo tre anni e oltre 300 spettacoli in cinque continenti, a partire dal prossimo 8 settembre.


Letteralmente o metaforicamente, con riflessi e riflessioni, il viaggio di A Time for Reflection si sposta dall'America riflessa sui vetri e gli schermi della tv di Lee Friedlander e di Frank Horvat, a quella dei villaggi della Romania moderna fotografati da Tamas Dezo. Dagli Indiani d'America che lottano contro le grandi compagnie, alla rigogliosa visione in technicolor del nostro controverso rapporto con la natura e il naturale riflessa nell'Heterotopia di Karine Laval. Dalla Periferia di Delhi (1974) alla gelatina d'argento, al bacio di Elinor Carucci, il viaggio diventa avventuroso e imprevedibile, mentre Terry Beans (1980) di Robert Mapplethorpe invita a riflettere sul senso che stimo dando a tutto. A questo aggiungete che le opere di quesa mostra sono in vendita e una parte del ricavato sarà devoluto alle opere di beneficienza del The Sir Elton John Charitable Trust.

Ryan Vizzons, Protesters face off with police and the National Guard on February 1, 2017, near Cannon Ball, North Dakotapinterest
©Ryan Vizzons, Courtesy of Monroe Gallery of Photography, Santa Fe, NM
Ryan Vizzons, Protesters face off with police and the National Guard on February 1, 2017, near Cannon Ball, North Dakota

Sono questi gli stimoli che arricchiscono l'evento nel cuore della grande mela, organizzato dall'Associazione internazionale Concessionari di fotografia d'arte (AIPAD), con la complicità delle più importanti gallerie fotografiche d'arte al mondo e il contributo di collezioni private. Spaziando in questo caso, dall'infanzia e l'adolescenza "Forever Young" in mostra con la collazione Joe Baio, all'eredità visiva del Black Panther Party nella collezione del Photographic Center Northwest di Seattle.