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Milano: 5 luoghi trendy assolutamente da vedere

Itinerario in cinque tappe per un week end all'insegna dell'architettura, dell'arte e del design: alla scoperta dei nuovi paesaggi urbani meneghini

By Paola Pardieri
<p>Per chi ama la cultura e le sperimentazioni, un indirizzo imperdibile è la <a href="http://www.fondazioneprada.org">Fondazione Prada</a>, inaugurata nel maggio del 2015 nella zona sud della città. È stata progettata dallo studio Oma, guidato dall'architetto olandese Rem Koolhaas, che ha saputo sapientemente armonizzare, in una configurazione architettonica del tutto originale, tre nuove costruzioni (un'ampia struttura espositiva, una torre, un cinema) e un edificio costruito nel 1910 per ospitare una distilleria. Ne è nato un campus di spazi post-industriali, caratterizzato da un'eccezionale pluralità di ambienti, dove la conoscenza e l'arte sono i principali strumenti di lavoro e apprendimento: un territorio dedicato al libero pensiero, dove trovano spazio esposizioni artistiche, installazioni, conferenze di filosofia contemporanea, mostre di ricerca e iniziative in campo cinematografico.Si può cominciare la vista dalla  Casa degli spiriti (Haunted House), uno degli edifici dell'ex distilleria, dove ci sono un'installazione permanente dello scultore americano Robert Gober e due lavori dell'artista francese Louise Bourgeois. Per un coffee break tra un'esposizione e un'altra, c'è  il  Bar Luce, progettato dal regista americano Wes Anderson, che ricrea l'atmosfera di un tipico caffè della vecchia Milano: un luogo, come lui stesso ha dichiarato, pensato per essere vissuto, abbellito da arredi, sedute, mobili di formica e pannelli di legno alle pareti che ricordano la cultura popolare ed estetica degli anni '50 e '60.   </p><p>Fino al 28 agosto, la Fondazione ospita <em>L'image volée</em>, una mostra collettiva curata dall'artista Thomas Demand: più di 90 lavori realizzati da oltre 60 artisti dal 1820 a oggi per indagare come sia i creativi sia la gente comune facciano sempre riferimento a modelli preesistenti. Un altra mostra in corso è <em>To the son of man who ate the scroll </em>di Goshka Macuga, in cui l'artista polacca esplora questioni fondamentali come il tempo, l'origine, la fine, il collasso e la rinascita. </p><p>In occasione di Miart e del Salone del Mobile 2016, Fondazione Prada offrirà l'opportunità di visitare gratuitamente i propri spazi e le mostre in corso a Milano venerdì 8 e mercoledì 13 aprile 2016, dalle ore 19 alle 24. </p>pinterest
Courtesy Fondazione Prada

Milano è friendly, moderna, piena di attrattive: grazie all'onda lunga di Expo 2015, oggi è più "vicino all'Europa", come cantava Lucio Dalla. Anzi, sarebbe meglio dire vicino al mondo, visto che l'Esposizione universale del 2015 ha avuto un ruolo enorme nel "new deal" del capoluogo meneghino, finalmente (ri)scoperto dai viaggiatori internazionali (secondo i dati della Camera di commercio, guida la classifica dei capoluoghi italiani per quanto riguarda la quota di camere d'albergo occupate). Una città che ha un'importante visibilità mediatica e una capacità attrattiva notevole, soprattutto nel campo della moda, della cultura e dell'arte, grazie a esposizioni permanenti e temporanee e appuntamenti importanti, quali la Milano Fashion week e il Salone del mobile. Per non parlare dello skylne avveniristico di alcuni quartieri, "ridisegnati" da archistar del calibro di César Pelli, Zaha Hadid, Arata Isozaki, Stefano Boeri. Volete scoprire alcuni dei luoghi che hanno contribuito al rilancio dell'immagine della città? Ecco i 5 luoghi della "nuova Milano" assolutamente imperdbili.

1

Milano: Piazza Gae Aulenti

<p>Avveniristica, ma al tempo stesso a misura d'uomo: piazza Gae Aulenti, situata tra Corso Como, la Stazione Garibaldi e il quartiere Isola, è il fiore all'occhiello della città che guarda al futuro, un punto d'aggregazione per cittadini e turisti. Rialzata di sei metri rispetto al livello stradale e accessibile attraveso scale mobili e viali pedonali, è stata progettata da César Pelli, architetto argentino naturalizzato americano che ha "firmato" anche la svettante Torre Unicredit, grattacielo di 31 piani che raggiunge i 231 metri d'altezza grazie alla Spire, la caratterstica guglia spiraleggiante assottigliata verso l'alto, citazione in chiave moderna della guglia maggiore del Duomo di Milano. </p><p>Sulla piazza, disposte a semicerchio, si affacciano anche la Torre B (100 metri di altezza) e la Torre C (50 metri di altezza). Completano lo spettacolare colpo d'occhio fontane con giochi d'acqua e l'Unicredit Pavillon, uno spazio polifunzionale in legno e cemento. Alla fine della piazza vale la pena percorrere la passerella soprelevata che, oltrepassando la trafficata via Melchiorre Gioia, conduce al Business district milanese, un centro direzionale dominato dalla Diamond Tower, affettuosamente chiamata dai milanesi Diamantone, un grattacielo progettato dallo studio Kohn Pederson Fox Associates, alto 140 metri e dalla forma sfaccettata che ricorda, appunto, una pietra preziosa. </p><p>Nelle vicinanze c'è anche Palazzo Lombardia, sede della <a href="http://www.regione.lombardia.it">Regione Lombardia</a>. Vi consigliamo di salire al Belvedere del 39esimo piano:  "sospesi" a 161 metri di altezza, godrete di una vista mozzafiato su Milano, l'hinterland e, se la giornata è limpida, l'arco alpino (tutte le domeniche, entrata gratis, non è necessario prenotare).</p>
Getty Images

Avveniristica, ma al tempo stesso a misura d'uomo: piazza Gae Aulenti, situata tra Corso Como, la Stazione Garibaldi e il quartiere Isola, è il fiore all'occhiello della città che guarda al futuro, un punto d'aggregazione per cittadini e turisti. Rialzata di sei metri rispetto al livello stradale e accessibile attraveso scale mobili e viali pedonali, è stata progettata da César Pelli, architetto argentino naturalizzato americano che ha "firmato" anche la svettante Torre Unicredit, grattacielo di 31 piani che raggiunge i 231 metri d'altezza grazie alla Spire, la caratterstica guglia spiraleggiante assottigliata verso l'alto, citazione in chiave moderna della guglia maggiore del Duomo di Milano.

Sulla piazza, disposte a semicerchio, si affacciano anche la Torre B (100 metri di altezza) e la Torre C (50 metri di altezza). Completano lo spettacolare colpo d'occhio fontane con giochi d'acqua e l'Unicredit Pavillon, uno spazio polifunzionale in legno e cemento. Alla fine della piazza vale la pena percorrere la passerella soprelevata che, oltrepassando la trafficata via Melchiorre Gioia, conduce al Business district milanese, un centro direzionale dominato dalla Diamond Tower, affettuosamente chiamata dai milanesi Diamantone, un grattacielo progettato dallo studio Kohn Pederson Fox Associates, alto 140 metri e dalla forma sfaccettata che ricorda, appunto, una pietra preziosa.

Nelle vicinanze c'è anche Palazzo Lombardia, sede della Regione Lombardia. Vi consigliamo di salire al Belvedere del 39esimo piano: "sospesi" a 161 metri di altezza, godrete di una vista mozzafiato su Milano, l'hinterland e, se la giornata è limpida, l'arco alpino (tutte le domeniche, entrata gratis, non è necessario prenotare).

2

Milano: il Bosco verticale

<p>Scendendo da uno dei viali pedonali di accesso a piazza Gae Aulenti, in direzione quartiere Isola (uno di più cool della città), vi troverete di fronte al Bosco verticale, un gioiello architettonico composto da due torri residenziali, alte 110 e 76 metri. Sulle facciate ci sono giardini pensili che accolgono 900 alberi e più di 2.000 tra cespugli e piante: a seconda della stagione, gli edifici offrono uno scenario cangiante, che si tinge di tonalità dettate dalle fioriture e dal foliage delle varie specie botaniche. </p><p>Progettato dallo studio dell'architetto Stefano Boeri, il complesso ha vinto nel 2014 L'<a href=" http://www.international-highrise-award.com/en/ ">Internazional highrise award</a> (il premio internazionale per palazzi a molti piani) e nel 2015 ha ottenuto i premio del <a href="http://www.ctbuh.org">Council on tall building and hurban habitat</a>  come miglior edificio al mondo. Se avete voglia di uno spuntino, a pochi metri dal Bosco verticale c'è un locale con dehor, il <a href="http://www.bio.it/it">Bio.it</a>, che propone ottima cucina biologica da mattina a sera. E se volete fare qualche acquisto, c'è anche la bottega di prodotti alimentari "ecologically correct".</p>
Getty Images

Scendendo da uno dei viali pedonali di accesso a piazza Gae Aulenti, in direzione quartiere Isola (uno di più cool della città), vi troverete di fronte al Bosco verticale, un gioiello architettonico composto da due torri residenziali, alte 110 e 76 metri. Sulle facciate ci sono giardini pensili che accolgono 900 alberi e più di 2.000 tra cespugli e piante: a seconda della stagione, gli edifici offrono uno scenario cangiante, che si tinge di tonalità dettate dalle fioriture e dal foliage delle varie specie botaniche.

Progettato dallo studio dell'architetto Stefano Boeri, il complesso ha vinto nel 2014 L'Internazional highrise award (il premio internazionale per palazzi a molti piani) e nel 2015 ha ottenuto i premio del Council on tall building and hurban habitat come miglior edificio al mondo. Se avete voglia di uno spuntino, a pochi metri dal Bosco verticale c'è un locale con dehor, il Bio.it, che propone ottima cucina biologica da mattina a sera. E se volete fare qualche acquisto, c'è anche la bottega di prodotti alimentari "ecologically correct".

3

Milano: la Fondazione Prada

<p>Per chi ama la cultura e le sperimentazioni, un indirizzo imperdibile è la <a href="http://www.fondazioneprada.org">Fondazione Prada</a>, inaugurata nel maggio del 2015 nella zona sud della città. È stata progettata dallo studio Oma, guidato dall'architetto olandese Rem Koolhaas, che ha saputo sapientemente armonizzare, in una configurazione architettonica del tutto originale, tre nuove costruzioni (un'ampia struttura espositiva, una torre, un cinema) e un edificio costruito nel 1910 per ospitare una distilleria. Ne è nato un campus di spazi post-industriali, caratterizzato da un'eccezionale pluralità di ambienti, dove la conoscenza e l'arte sono i principali strumenti di lavoro e apprendimento: un territorio dedicato al libero pensiero, dove trovano spazio esposizioni artistiche, installazioni, conferenze di filosofia contemporanea, mostre di ricerca e iniziative in campo cinematografico.Si può cominciare la vista dalla  Casa degli spiriti (Haunted House), uno degli edifici dell'ex distilleria, dove ci sono un'installazione permanente dello scultore americano Robert Gober e due lavori dell'artista francese Louise Bourgeois. Per un coffee break tra un'esposizione e un'altra, c'è  il  Bar Luce, progettato dal regista americano Wes Anderson, che ricrea l'atmosfera di un tipico caffè della vecchia Milano: un luogo, come lui stesso ha dichiarato, pensato per essere vissuto, abbellito da arredi, sedute, mobili di formica e pannelli di legno alle pareti che ricordano la cultura popolare ed estetica degli anni '50 e '60.   </p><p>Fino al 28 agosto, la Fondazione ospita <em>L'image volée</em>, una mostra collettiva curata dall'artista Thomas Demand: più di 90 lavori realizzati da oltre 60 artisti dal 1820 a oggi per indagare come sia i creativi sia la gente comune facciano sempre riferimento a modelli preesistenti. Un altra mostra in corso è <em>To the son of man who ate the scroll </em>di Goshka Macuga, in cui l'artista polacca esplora questioni fondamentali come il tempo, l'origine, la fine, il collasso e la rinascita. </p><p>In occasione di Miart e del Salone del Mobile 2016, Fondazione Prada offrirà l'opportunità di visitare gratuitamente i propri spazi e le mostre in corso a Milano venerdì 8 e mercoledì 13 aprile 2016, dalle ore 19 alle 24. </p>
Courtesy Fondazione Prada

Per chi ama la cultura e le sperimentazioni, un indirizzo imperdibile è la Fondazione Prada, inaugurata nel maggio del 2015 nella zona sud della città. È stata progettata dallo studio Oma, guidato dall'architetto olandese Rem Koolhaas, che ha saputo sapientemente armonizzare, in una configurazione architettonica del tutto originale, tre nuove costruzioni (un'ampia struttura espositiva, una torre, un cinema) e un edificio costruito nel 1910 per ospitare una distilleria. Ne è nato un campus di spazi post-industriali, caratterizzato da un'eccezionale pluralità di ambienti, dove la conoscenza e l'arte sono i principali strumenti di lavoro e apprendimento: un territorio dedicato al libero pensiero, dove trovano spazio esposizioni artistiche, installazioni, conferenze di filosofia contemporanea, mostre di ricerca e iniziative in campo cinematografico.Si può cominciare la vista dalla Casa degli spiriti (Haunted House), uno degli edifici dell'ex distilleria, dove ci sono un'installazione permanente dello scultore americano Robert Gober e due lavori dell'artista francese Louise Bourgeois. Per un coffee break tra un'esposizione e un'altra, c'è il Bar Luce, progettato dal regista americano Wes Anderson, che ricrea l'atmosfera di un tipico caffè della vecchia Milano: un luogo, come lui stesso ha dichiarato, pensato per essere vissuto, abbellito da arredi, sedute, mobili di formica e pannelli di legno alle pareti che ricordano la cultura popolare ed estetica degli anni '50 e '60.

Fino al 28 agosto, la Fondazione ospita L'image volée, una mostra collettiva curata dall'artista Thomas Demand: più di 90 lavori realizzati da oltre 60 artisti dal 1820 a oggi per indagare come sia i creativi sia la gente comune facciano sempre riferimento a modelli preesistenti. Un altra mostra in corso è To the son of man who ate the scroll di Goshka Macuga, in cui l'artista polacca esplora questioni fondamentali come il tempo, l'origine, la fine, il collasso e la rinascita.

In occasione di Miart e del Salone del Mobile 2016, Fondazione Prada offrirà l'opportunità di visitare gratuitamente i propri spazi e le mostre in corso a Milano venerdì 8 e mercoledì 13 aprile 2016, dalle ore 19 alle 24.

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4

Milano: la nuova Darsena

<p>Sembra incredibile, ma un tempo Milano era una sorta di Venezia lombarda: una città attraversata da canali e navigli, la maggioranza dei quali attualmente non più visibili perché ricoperti dal manto stradale o interrati. Erano anche chiamati "vie del marmo" perché venivano percorsi dalle imbarcazioni che portavano in città il materiale edilizio utilizzato per costruire il Duomo, proveniente dalle pregiate cave piemotesi di Candoglia. A ricordo del passato, c'è ancora la Darsena, l'antico porto meneghino (riportato all'antico splendore in occasione dell'Expo), dove confluiscono il Naviglio grande, il più antico e il più importante (costruito attorno al 1177) che nasce dal fiume Ticino e collegava la città con il Lago Maggiore e la Svizzera, e il Naviglio Pavese (1359), che univa Milano a Pavia, dove si getta nel fiume Ticino. Oggi la Darsena è vivacissima, soprattutto la sera: ci sono due passeggiate ciclopedonali che costeggiano l'acqua e una passerella pedonale, lunga 35 metri, che l'attraversa tra viale D'Annunzio e viale Gorizia. Poco distante, sull'Alzaia Naviglio Grande, partono le <a href="http://www.naviglilombardi.it">imbarcazioni</a> che permettono di scoprire i Navigli e alcuni dei luoghi più suggestivi della Milano d'acqua, dal Vicolo dei lavandai alla chiesa di San Cristoforo, dal ponte dello Scodellino alla chiusa della Conchetta. </p>
Getty Images

Sembra incredibile, ma un tempo Milano era una sorta di Venezia lombarda: una città attraversata da canali e navigli, la maggioranza dei quali attualmente non più visibili perché ricoperti dal manto stradale o interrati. Erano anche chiamati "vie del marmo" perché venivano percorsi dalle imbarcazioni che portavano in città il materiale edilizio utilizzato per costruire il Duomo, proveniente dalle pregiate cave piemotesi di Candoglia. A ricordo del passato, c'è ancora la Darsena, l'antico porto meneghino (riportato all'antico splendore in occasione dell'Expo), dove confluiscono il Naviglio grande, il più antico e il più importante (costruito attorno al 1177) che nasce dal fiume Ticino e collegava la città con il Lago Maggiore e la Svizzera, e il Naviglio Pavese (1359), che univa Milano a Pavia, dove si getta nel fiume Ticino. Oggi la Darsena è vivacissima, soprattutto la sera: ci sono due passeggiate ciclopedonali che costeggiano l'acqua e una passerella pedonale, lunga 35 metri, che l'attraversa tra viale D'Annunzio e viale Gorizia. Poco distante, sull'Alzaia Naviglio Grande, partono le imbarcazioni che permettono di scoprire i Navigli e alcuni dei luoghi più suggestivi della Milano d'acqua, dal Vicolo dei lavandai alla chiesa di San Cristoforo, dal ponte dello Scodellino alla chiusa della Conchetta.

5

Milano: le Residenze di Zaha Hadid a CityLIfe

<p>Linee curve e sinuose, molto femminili: non a caso, le innovative Residenze di via Senofonte, a <a href="http://www.city-life.it">CityLife</a>, il progetto di riqualificazione dell'ex area della Fiera campionaria, sono state progettate dall'indimenticabile archistar angloirachena Zaha Hadid, prima donna architetto a vincere nel 2004 il Pritzker Prize, il Nobel dell'architettura, che in Italia ha progettato anche il Maxxi (Museo nazionale delle arti del XXI secolo) di Roma, la Stazione marittima di Salerno e il Messner Mountain Museum di Plan de Corones. Le Residenze, affacciate sul nuovo parco pubblico di CityLife e su Piazzale Giulio Cesare, sono composte da sette edifici a pianta curva e altezza variabile, dai 5 ai 13 piani, per un totale di 225 appartamenti di pregio, caratterizzati da soluzioni innnovative sotto il profilo ambientale e della sicurezza. Firmato da Zaha Hadid anche il grattacielo "Storto" (in costruzione) che, insieme al "Curvo" di Daniel Libeskind  e al "Dritto" del giapponese Arata Isozaki, sta ridisegnando il profilo della zona, dando vita a un business district di altissimo livello architettonico.</p>
Courtesy CityLife

Linee curve e sinuose, molto femminili: non a caso, le innovative Residenze di via Senofonte, a CityLife, il progetto di riqualificazione dell'ex area della Fiera campionaria, sono state progettate dall'indimenticabile archistar angloirachena Zaha Hadid, prima donna architetto a vincere nel 2004 il Pritzker Prize, il Nobel dell'architettura, che in Italia ha progettato anche il Maxxi (Museo nazionale delle arti del XXI secolo) di Roma, la Stazione marittima di Salerno e il Messner Mountain Museum di Plan de Corones. Le Residenze, affacciate sul nuovo parco pubblico di CityLife e su Piazzale Giulio Cesare, sono composte da sette edifici a pianta curva e altezza variabile, dai 5 ai 13 piani, per un totale di 225 appartamenti di pregio, caratterizzati da soluzioni innnovative sotto il profilo ambientale e della sicurezza. Firmato da Zaha Hadid anche il grattacielo "Storto" (in costruzione) che, insieme al "Curvo" di Daniel Libeskind e al "Dritto" del giapponese Arata Isozaki, sta ridisegnando il profilo della zona, dando vita a un business district di altissimo livello architettonico.

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