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5 motivi per visitare Pisa

Una mostra sulle balene, tema di moda, è l'occasione per visitare la città della torre pendente: e scoprire monumenti, parchi, negozi

By Stefano Rejec
Architecture, Dome, Landmark, Tourism, Dome, Byzantine architecture, Palace, Classical architecture, Medieval architecture, Historic site, pinterest

Pisa, città d'arte toscana, tagliata dal fiume Arno,
nota in tutto il mondo per il "campanile storto", ha molte attrattive,
oltre la fotografatissima piazza dei Miracoli. L'esposizione dedicata ai
giganti del mare dà l'opportunità di scoprirle. Noi ve ne suggeriamo
cinque.

Ma partiamo dalla mostra, allestita a palazzo Lanfranchi, già di per se' motivo per una visita. L'edificio, sede del museo della Grafica,
ha al suo interno strutture e decorazioni medievali, tra cui la
trecentesca "pittura a vaio", motivo ornamentale comune ad altri palazzi
pisani affacciati sui Lungarni.

Fino al 20 marzo l'esposizione propone un viaggio nel
mondo dei cetacei, attraverso fossili di 40 milioni di anni fa,
incisioni di fiamminghi del Seicento, fino alle interpretazioni di
alcuni artisti contemporanei. Tra le curiosità, una collezione di denti
di capodoglio su cui, nel XIX secolo, venivano incise storie di mare,
con evidenti richiami al mondo di Moby Dick. E, a conferma
dell'attualità del tema, Einaudi ha di recente pubblicato, con una nuova
traduzione, il romanzo di Melville. Mentre al cinema ha imperversato Heart of the Sea. Le origini di Moby Dick, il film diretto da Ron Howard sull'affondamento della baleniera Essex a opera del gigantesco capodoglio che ispirò a Herman
Melville il suo celebre romanzo. Una volta vista la mostra, è dunque il
momento di andare alla scoperta della città. Ecco i nostri cinque
consigli.

1

L'altra torre pendente

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Pochi lo sanno, ma a Pisa, oltre a quello conosciuto in tutto il mondo, c'è un altro campanile inclinato, quello della chiesa di San Michele degli Scalzi (XI secolo), nell'omonima piazza, che pende visibilmente verso l'Arno. Dalla sede della mostra basta un quarto d'ora a piedi, lungo le Piagge, una delle aree verdi della città. L'inclinazione degli edifici pisani è dovuta alla presenza di acqua nel sottosuolo e, se ci fate caso, pendono anche la Cattedrale e alcuni edifici storici sui Lungarni, come il palazzo Agostini con il Caffè dell'Ussero (per accorgersene basta guardarlo dall'altra sponda del fiume).

2

Il Capodanno pisano

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Inevitabile la visita in una delle più belle piazze d'Italia. Complice certo il prato "pettinato" come un campo da golf che contrasta con il candore dei monumenti, restaurati negli ultimi anni. La piazza ricapitola i momenti cruciali della vita umana con il Battistero per il battesimo, la torre per il servizio militare, la Cattedrale per il matrimonio e il Camposanto, ahimé per la fine. Curiosità. Pisa ha il suo calendario, diverso da quello che usiamo normalmente. Il Capodanno è celebrato quando un raggio di sole colpisce un punto preciso all'interno della Cattedrale (un uovo di marmo su una mensola accanto al pergamo di Giovanni Pisano). Quest'anno cade il 25 marzo e la ricorrenza è l'occasione per assistere allo spettacolo dei fuochi d'artificio, come per la festa di San Ranieri, a giugno.

3

Il parco di San Rossore

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Poco nota in Italia, quella di San Rossore è una bellissima area verde che arriva fino al mare e, presto, grazie a visite guidate, si potrà arrivare anche sulla spiaggia selvaggia. Intanto si può frequentare l'ippodromo e passeggiare nella pineta aperta al pubblico con la possibilità di avvistare daini, cervi e cinghiali. Per chi pernotta nel parco, nelle suggestive scuderie medicee ben ristrutturate della Sterpaia o va a mangiare al ristorante Poldino, l'accesso è consentito anche oltre il normale orario di chiusura (e allora l'avvistamento degli animali è garantito anche senza inoltrarsi nella macchia).

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4

La trattoria Sant'Omobono

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Sant'Omobono è un'antica trattoria pisana, situata nella vecchia Piazza del Mercato Ortofrutticolo, nel centro storico. Ricavata in una ex chiesa (San Pietro in Palude), di cui resta una colonna, propone la cucina tipica toscana. In particolare le brachette alla renaiola, antico piatto povero pisano consumato a pranzo dai trasportatori di rena (sabbia) a bordo dei barconi che navigavano sull'Arno. Si tratta di una pasta corta, con cime di rapa e aringhe. In menu anche la trippa alla Pisana, il baccalà con i porri, le pappardelle al cinghiale e lo spezzatino di daino. Si trova in piazza Sant'Omobono 6/7, tel. 050/540847.

5

Il negozio di ceramiche

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Sei ceramisti hanno a loro volta unito artisti e artigiani e dato origine all'Associazione Culturale CoBALTO (p.za Buonamici 3). Dietro alla vetrina, a due passi da piazza dei Miracoli, si possono trovare quadri, oggetti in cartapesta, in ceramica, in ferro, gioielli. L'associazione organizza inoltre corsi e laboratori, aperti a tutti, tenuti da maestri ceramisti e non.

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