Otre 2.000 voli cancellati: è successo a Ryanair tra settembre e ottobre 2017, a causa di problemi organizzativi legati alle ferie dei piloti. Poco dopo, è arrivato l'annuncio di altre rotte sospese da novembre a marzo 2018. La questione, ha rassicurato la compagnia aerea low cost, ha coinvolto meno di 400.000 persone, pari a una percentuale di viaggiatori inferiore all'1 per cento. Oltre a rimborsare i biglietti, Ryanair ha inviato le proprie scuse ai clienti coinvolti, insieme a un voucher per un nuovo volo.

Un consiglio in apparenza banale ma importante: conservate sempre tutte le ricevute

Ma che cosa si può fare quando un volo viene cancellato come in questo caso? «La compagnia ha l'obbligo di informarci, via email o con altri sistemi, ma sempre con preavviso», spiega Ivo Tarantino, responsabile relazioni esterne di Altroconsumo. «Se il mio volo viene cancellato, ci sono tre livelli di tutela. Il primo è il rimborso del biglietto oppure la "riprotezione", cioè l'opportunità di scegliere un altro volo. Il secondo è l'indennizzo: la compagnia, a seconda della distanza e del preavviso con cui sono stato avvertito, può dover pagare tra 250 e 600 euro per il disagio arrecato. Infine, il terzo livello: se, per esempio, ho pagato un hotel che non riesco più a raggiungere, e sono in grado di documentare la spesa, posso chiedere un ulteriore risarcimento».

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Per questo è opportuno «conservare sempre tutte le ricevute», sottolinea Renza Barani, vicepresidente di Federconsumatori, attiva con lo sportello di consulenza Sos Turista (sosvacanze.it). In base alla Carta dei diritti del passeggero dell'Enac, la cancellazione del volo dà diritto alla sistemazione in hotel se necessaria, al rimborso di pasti e bevande, ai trasferimenti dall'aeroporto e viceversa. E il rimborso del biglietto «deve essere sempre integrale, mai forfettario».