Dal 2008 a oggi di Airbnb (airbnb.it), non si è mai smesso di parlare. E se di recente è stata la proposta di tassare chi affitta case o stanze tramite la piattaforma web a fare notizia, molto più sensazionale è stato l'annuncio, dato a Los Angeles, dell'evoluzione di Airbnb - che con la nuova app Trips ora offre - oltre agli alloggi - anche esperienze legate al posto che si visita e trasforma tutti in guide. Ma cominciamo dall'inizio.

Se oggi milioni di persone in 192 Paesi del mondo hanno cambiato il loro modo di viaggiare, lo devono ad Airbnb: ovvero, all'intuizione geniale di tre ragazzi di San Francisco e alla straordinaria ascesa della sharing economy, l'economia della condivisione. È dal mix di questi due fattori, infatti, che nasce Airbnb, la piattaforma online che permette di fare, con un semplice clic, quello che prima nemmeno osavamo sognare: prenotare una casa oppure semplicemente un posto letto o, all'estremo opposto, una villa da star di Hollywood; viaggiare a stretto (strettissimo) contatto con la gente del posto; vivere come in una famiglia ovunque; provare esperienze uniche e, all'occorrenza, guadagnarci pure, per esempio se abbiamo una stanza o una casa, da aprire a nostra volta, ai viaggiatori.

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Per conquistare il mondo nella sua versione più autentica e vera, ad Airbnb è bastata una manciata d'anni: quelli che dividono il 2007, quando tre materassini gonfiabili piazzati per terra e una colazione preparata con amore fruttano a Brian Chesky e Joe Gebbia – fondatori di Airbnb insieme a Nathan Blecharczyk – qualche centinaio di dollari, e il 2016 che vede Airbnb piattaforma cult (e di straordinario successo) per la condivisione di alloggi unici al mondo, con quasi due milioni di annunci e un'incredibile varietà di proposte: cheap, bizzarre, lussuose, esotiche, piene di fascino (guarda per esempio gli alloggi Airbnb all'Havana, Cuba, individuati in occasione della storica sfilata di Chanel).

Airbnb: l'arte globale dell'ospitalità

Con Airbnb è possibile soggiornare in oltre 34.000 città. Solo in Italia ci sono quasi 200.000 annunci disponibili. Le tre città top nel nostro Paese sono Roma, Milano e Firenze, dove Airbnb ha siglato accordi di collaborazione e protocolli d'intesa per un home sharing responsabile e rispettoso delle regole, visto che offre agli host opportunità di guadagno.

Come funziona?«Manca ancora un quadro normativo di riferimento certo», spiega il Country Manager di Airbnb Matteo Stifanelli: «La situazione legislativa in Europa per ora è frammentata: in Italia abbiamo avviato un dialogo proficuo con diverse amministrazioni pubbliche e la bozza di legge in discussione sulla sharing economy è una proposta da seguire con interesse».

Non a caso, ha avuto una certa eco la decisione di Berlino, dove è appena stata approvata una norma che riguarda proprio Airbnb: chi vuole affittare può farlo liberamente solo se si tratta di stanze, mentre per affittare un'intera casa si deve avere una licenza che ne testimoni la trasformazione in bed & breakfast. Ma al di là del fattore economico, diventare host di Airbnb regala esperienze uniche. Come racconta Emanuela, 37 anni, di Roma:

«Nel 2014 ho acquistato l'appartamento dove vivevo, l'ho ristrutturato pensando a cosa avrebbe fatto stare bene i miei ospiti e mi sono trasferita dal mio compagno: la mia avventura con Airbnb è iniziata così. Su una parete ho disegnato una mappa del mondo, dove ogni ospite che lo desidera può attaccare una stellina per indicare quale posto sente come casa sua. È la cosa che amo di più, mi ricorda tutte le belle persone che ho incontrato e ospitato».

C'è poi chi ha aguzzato l'ingegno, come Graziana Miccoli, 50 anni, di Taranto:

«Ho sempre amato il settore dell'ospitalità», dice «Ma non avevo case o stanze a disposizione, così ho deciso di prendere in affitto alcuni appartamenti con contratti che permettessero il subaffitto. Le prenotazioni sono così tante da riuscire a coprire le spese della locazione, comunque basse perché ho scelto i vecchi quartieri di Taranto, quelli dove i grandi palazzi nobiliari si alternano alle case dei pescatori e offrono un contesto affascinante».

Airbnb: opportunità di lavoro in crescita

Se oggi cliccano su Airbnb Beyoncé e Justin Bieber per affittare la stessa villa in California da 10.000 dollari a notte, o Alessandra Ambrosio e Adriana Lima per trovare un alloggio da sogno a Rio durante le Olimpiadi 2016, è facile intuire che sharing economy non fa necessariamente rima con "cheap": in Italia, per esempio, il listing (così si chiamano i luoghi prenotabili con Aibnb) più caro di tutti è Villa Amoras a Porto Cervo, in Sardegna, paradiso vista mare con sette stanze e sette bagni che costa ben 7.000 euro a notte.

Un giro di denaro che ha persino creato nuovi mestieri: dallo studente che per pagarsi l'università si occupa di consegnare le chiavi agli ospiti in arrivo (il cosiddetto key angel) fino al servizio professionale d'accoglienza e assistenza offerto da hostmaker.co (tra le cinque start up che cresceranno nel 2016 secondo Forbes e attivo a Londra, Roma, Barcellona e Parigi), che promette di trasformarti in "Airbnb Superhost" grazie al team di servizi di pulizia e di benvenuto.

Airbnb: vacanze da sogno realizzabili

Airbnb ha offerto agli utenti in giro per il mondo esperienze uniche grazie ai concorsi a tema. Per esempio, una notte nell'appartamento di New York dove vive Arianna Huffington, fondatrice di Huffington Post, ma anche un Halloween da brivido a casa di Dracula. Ma a scorrere le Wish List degli utenti sembra che la felicità sia, soprattutto, semplicità: tra le 10 case più amate al mondo di Airbnb non ci sono ville da star ma luoghi intimi, come il Mini Loft di Roma o dal design fantasioso, come la casa conchiglia in Messico. La vacanza dei sogni? In un casa sull'albero (in Italia ce ne sono due su Airbnb), la più gettonata in assoluto, seguita da igloo, van, fari e caverne. Insomma, siamo tutti ancora un po' bambini: e se puoi sognarlo, oggi puoi anche cliccarlo.