Spagna e Catalogna: se associate la costa catalana alle vacanze balneari di massa, all inclusive e un po’ caciarone, tenetevi pronti a cambiare punto di vista. Perché anche la Costa Dorata, che spazia da Tarragona fino a Sitges e Garraf, e le insenature frastagliate della Costa Brava, con la Cadaques di Salvador Dalì, custodiscono angoli boho-chic dall’atmosfera rilassata e intellettuale.

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Salvador Dalì nella sua casa di Port Lligat durante le riprese di un programma per la tv spagnola nel 1969.

Cadaques: a casa di Dalì

Lasciato il caos della Rambla alle spalle, a meno di mezz’ora da Barcellona ci si immerge nel mood tranquillo della cittadina costiera di Garraf: camminando sul Carrer Mirador Del Port si incontra la spiaggia Les Casettes, con la sabbia fine e le caratteristiche capanne lignee, antichi depositi dei pescherecci. E se il posto migliore per un buon piatto di cocina marinara e un calice di Cava (lo spumante spagnolo) è il panoramico Chiringuito (su Facebook: chiringuitodegarraf), poco fuori dall’abitato è imperdibile il Gaudì Garraf (gaudigarraf.com), edificio modernista che narra l’influenza del Mediterraneo sull’opera del famosissimo architetto catalano.

Procedendo verso nord, a circa due ore di treno dalla stazione di Barcellona Sants, dove la Costa Dorata sfuma nella Costa Brava, si arriva al villaggio di Cadaques, ispiratore di innumerevoli artisti, da Picasso a García Lorca fino a Salvador Dalì: al padre del Surrealismo, che qui visse e lavorò, è dedicata la casa-museo nella frazione di Port Lligat (salvador-dali.org), con dettagli degni del suo estro, come un leone imbalsamato e una piscina di forma fallica. Dopo, è facile raggiungere la spiaggia di Cabo de Creus (a meno di 10 chilometri dal centro), fra le calette segrete e le rondini di mare di uno dei più bei parchi naturali spagnoli.

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Bougainville in una stradina di Cadaques.

«È un posto magico, Cadaques», racconta l’influencer Miguel Carrizo (Instagram: @miguelcarrizo, ilcarritzi.blogspot.com): «qui puoi sentirti speciale, in mezzo ad artisti di tutto il mondo, rapito dalla luce del tramonto e da un’atmosfera esclusiva e riposante.

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Il fashion blogger Miguel Carrizo davanti a una tipica porta azzurra a Cadaques.

Il cibo? Da provare una cena di pesce a Cap de Creus (restaurantcapdecreus.blogspot.com), ristorante ricavato in un faro, e la cucina mediterranea di Casa Anita (casaanitavip.com) e Talla (su Facebook: tallacadaques). Per un drink vista mare c’è il Boia*Nit (boianit.com), storico bar che ha dissetato artisti del calibro di Man Ray e Marcel Duchamp».

Sitges, tra Art Nouveau e movida

Prendete l’aria lieta del litorale catalano, la luce che è gli è valsa un appellativo aureo (Costa Daurada) e quelle atmosfere garbatamente hippie di cui la Spagna va fiera, shakerate e siete a Sitges, paesino a 30 chilometri a sud di Barcellona (si raggiunge in 40 minuti di treno dalla Estacio Sants e in appena 12 dalla stazione di Garraf), dove il cicaleccio della Rambla cede il passo a stradine acciottolate e disadorne, contornate di finestre blu e balconi in fiore. Ex villaggio di pescatori e pensatori dissidenti – oggi apprezzata meta Lgbt, sede del più importante festival di cinema fantastico (a ottobre) e di un carnevale più che mai pittoresco (a febbraio) – è l’eldorado delle «3 C» vacanziere: costa, calma e cultura.

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La spiaggia di Sitges.

Ai piedi de La Punta, una chiesa parrocchiale del 17° secolo, si allunga per 2 chilometri la spiaggia principale: percorretela tutta verso sud, fra le palme e le ville Art nouveau del Passeig Marítim, il lungomare. Poi rilassatevi su un letto a baldacchino alla Platja de les Anquines dopo un giro in kayak che potete noleggiare presso l’adiacente scuola nautica.

​Una casa modernista nel centro storico di Sitges.pinterest
Luca Fiorini
Una casa modernista nel centro storico di Sitges.

Per il soggiorno è perfetto il lusso contemporaneo e mediterraneo del ME Sitges Terramar (melia.com/es/hoteles/espana/sitges/me-sitges-terramar), hotel cosmopolita e all’avanguardia (e anche pet friendly) con piscina, spa, e galleria d’arte, oltre a un rooftop bar da sogno, da cui godere della miglior vista di Sitges.

Il ristorante bar La Llar del pescador a Sitgespinterest
Luca Fiorini
Il ristorante bar La Llar del pescador a Sitges.

Tornando in centro, fate tappa al Museu Cau Ferrat (museusdesitges.cat), una vivace pinacoteca con opere di Santiago Rusiñol, intellettuale del movimento modernista, e proseguite al Palau Maricel, fra le maioliche messicane del patio e un prodigioso chiostro vista mare, concludendo con un’altra istituzione locale, Casa Bacardi (bacardi.com/casa-bacardi-sitges), museo-distilleria in cui scoprire la storia (e il sapore) del rum più famoso al mondo.

Palau Maricelpinterest
Luca Fiorini
Palau Maricel.

Lo shopping? Bei capelli in paglia intrecciata da Tea Costurea (teacosturea.com) e sandali in rafia da Pañella (panellashoes.com), ma anche oggettistica country-chic a La Casona (su Facebook: LaCasonadeco). E al calar della sera c’è l’aperitivo sea view del Vivero (elviverositges.com) e il filetto di salmone con mousse di avocado e tortilla chips da 33 Sitges (33sitges.com). Pile ancora cariche? Al Chill Out Bar dell’hotel Sitges 1883 (Carrer Sant Isidre, 37) servono “vinyl session” bollenti e cerveza ghiacciata. E che movida sia!

Maiorca: la suite della felicità

C’è una Maiorca che non ti aspetti: rurale ma intellettuale e raffinata. Basta immergersi nel cuore del villaggio montano di Deià per scoprire la più grande esposizione di dipinti di Mirò mai resa disponibile in un albergo al Belmond La Residencia (belmond.com/it/collection/hotels/la_residencia), 5 stelle costellato di opere d’arte.

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La piscina del Belmond La Residencia

Qui il designer Matthew Williamson ha firmato la novità 2018, la Suite 67: «La più felice del mondo, dove tutto è pensato per rilassare l’ospite. Ogni ambiente offre dettagli décor unici, all’insegna dell’ottimismo. Il mio obiettivo? Regalare un sorriso disteso».

Belmond La Residencia.​pinterest
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La suite 67 del Belmond La Residencia.

Ancora atmosfere bucoliche ma esclusive a sud dell’isola, in un palazzo del 1600 immerso fra i vigneti: è la Luxury Country House only adults Finca Gomera (fincagomera.com) in cui «il silenzio della campagna», dice il direttore Dominique, «è interrotto solo dal vento e dai suoni della natura. E la luce del mattino toglie il fiato».

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Ibiza: qui si mangia la luce!

Un vero place to be a Ibiza? Il ristorante pop up sul rooftop del 5 stelle ME Ibiza (a lato, melia.com/it/hotels/spagna/ibiza/me-ibiza), affacciato sulla baia di Santa Eulalia.

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La piscina del ME Ibiza.

Fino a settembre qui potete gustare la cucina del geniale chef Ángel León, capace di portare nel piatto la bioluminescenza dei microscopici organismi acquatici e, dunque, di “cucinare con la luce”: «Per assaporare la luce del mare consiglio il granchio liofilizzato bioluminescente o il risotto al plancton», spiega lo chef, che per l’estate si è trasferito qui dal suo ristorante Aponiente, 3 stelle Michelin a Cadice (aponiente.com). «Un hotel così connesso con il mare è perfetto per esaltare piatti pensati per essere condivisi, dalle alghe alla tartare di calamaro alle salsicce fatte con gli scarti del pescato».