Era il simbolo della cortina di ferro, che da confine ideale qui diventava reale, marcato e delimitato con cemento, filo spinato e armi di soldati puntate contro. Il muro di Berlino, di cui restano ormai pochi tratti qua e là tra le strade della capitale della Germania, è rimasto ben scolpito nella memoria di tutti noi. Quanto ne sappiamo sulla vera storia del muro di Berlino, sulla sua caduta, sulle curiosità che lo accompagnano? Ecco una scheda essenziale con tante notizie e curiosità su questo pezzo fondamentale di storia del XX secolo.

Muro di Berlino: storia – Le origini del muro affondano le radici alla conclusione della Seconda Guerra Mondiale, quando il territorio della Germania nazista fu diviso in quattro zone di occupazione. In quella dell'est, dove erano sistemati i sovietici, si andò instaurando un regime comunista che avrebbe portato nel 1949 alla costituzione della DDR. A ovest, invece, le zone americana, inglese e francese avrebbero costituito la Repubblica Federale di Germania, a base capitalistica. La guerra fredda era già cominciata, ma come era divisa Berlino? La vecchia capitale del Reich, che si trovava proprio in mezzo alla zona di influenza sovietica, fu a sua volta suddivisa in quattro zone. Le tante, troppe fughe dall'Est all'Ovest portarono i dirigenti comunisti alla decisione di edificare il muro di Berlino.

La costruzione iniziò all'alba del 13 agosto 1961: ai soldati fu dato ordine di sparare su chiunque provasse ad attraversare la zona di confine. Due giorni dopo la recinzione di filo spinato fu sostituita da elementi in mattone e prefabbricati, mentre nel giro di qualche mese fu realizzata una seconda fila di mattone. Già, perché i muri di Berlino in realtà erano due: in mezzo c'era la famigerata striscia della morte, una terra di nessuno di 150 metri di lunghezza minata e guardata a vista.

Muro di Berlino, lunghezza – Complessivamente il muro misurava 106 km, per un'altezza media 3,60 metri. Nel suo tragitto erano presenti otto punti di controllo, chiamati check point. Il più famoso era il mitico Checkpoint Charlie, punto di congiunzione tra Berlino Est e la zona americana di Berlino Ovest.

I morti nella storia del muro di Berlino – Complessivamente 239 persone sono rimaste uccise lungo il muro, mentre 271 sono quelle giustiziate lungo l'intero confine tra Germania Est e Ovest. Contrariamente a quanto si possa pensare, ci fu anche un certo quantitativo di persone che provarono la fuga «all'incontrario» da Ovest ad Est, con le autorità comuniste che allestirono campi di accoglienza il cui primo obiettivo era smascherare eventuali spie dell'Occidente.

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Muro di Berlino: curiosità – In genere si pensa al muro come semplice divisione tra Berlino Est e Berlino Ovest. In realtà il perimetro del muro proseguiva anche a delimitare il confine tra Berlino Ovest e la campagna circostante, facente parte del territorio della DDR: una sorta di gabbia che inscatolava i berlinesi dell'Ovest nel perimetro cittadino. Nel 1963, in segno di solidarietà con i berlinesi, il presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy pronunciò la celebre frase: «Ich bin ein Berliner», ovvero «Io sono berlinese», anche se per molti in realtà avrebbe detto «Ich bin ein Berlinen», che in tedesco equivale a una buffa ma gustosa ciambellina.

Muro di Berlino, caduta – La data più importante nella storia del muro di Berlino è il 9 novembre 1989, quella in cui iniziò la sua demolizione. In realtà in quella sera furono soltanto rimossi piccoli pezzi di muro per creare più punti di passaggio tra l'Est e l'Ovest, decisione presa dalle autorità della Germania Est in seguito all'apertura dei confini decisa da Ungheria e Cecoslovacchia che, di fatto, vanificava la funzione stessa del muro. La caduta del muro di Berlino sarebbe stata proseguita solo nell'estate dell'anno successivo e completata due anni dopo, ben più tardi del 3 ottobre 1990 quando fu sancita ufficialmente la riunificazione della Germania.

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Muro di Berlino oggi – Oggi solo 1300 metri di muro hanno resistito ai colpi di piccone: si tratta di pezzi che sono stati volutamente tenuti in piedi a Berlino come ricordo del passato, ma anche come monito per il futuro. Tratto peculiare di questi pezzi superstiti di muro di Berlino, i graffiti. Dei murales spesso di eccezionale valore artistico, tra cui spicca quello realizzato dall'artista russo Dmitri Vrubel, che riprende una fotografia del 1979 con il celebre saluto tra il leader sovietico Breznev e il presidente della Germania Est, Honecker. Un bacio – alla maniera sovietica – a cui è stata aggiunta la didascalia: «Mio dio, aiutami a sopravvivere a questo amore mortale».