Nei canali di Bruges, città medievale belga di grande fascino, va in scena la Triennale di arte e architettura. Artisti e architetti si sono cimentati sul tema della Città Liquida, una riflessione sul futuro delle città di fronte alle sfide di questo secolo. Tra le cose da vedere a Bruges in un giorno, programmate una passeggiata tra le installazioni realizzate per la mostra curata da Holger Borchert e Michel Dewilde. Una vera sorpresa.
Minne Floating School, a scuola sull'acqua
La Minne Floating School (MFS) è il prototipo di una scuola galleggiante, struttura che risponde alla sfide imposte dai cambiamenti climatici in grado di adattarsi ai movimenti delle maree e di resistere a inondazioni o forti tempeste. Alla Triennale di Bruges, diventa anche un luogo di collaborazione, in cui gli alunni delle scuole locali possono seguire lezioni ed esporre i propri lavori. MFS è una struttura flessibile e poliedrica, che ospita un'aula, uno spazio espositivo e un luogo di incontro sull'acqua; un progetto architettonico già pronto per il futuro liquido firmato da Kunlé Adeyemi, architetto nigeriano emigrato in Olanda, già Leone d'Argento alla Biennale di Venezia 2016.
Acheron I, un ponte tra presente e futuro
Al centro della via d'acqua Langerei, Acheron I sembra una scultura monumentale in navigazione verso l'aldilà. L'opera di Renato Nicolodi sembra suggerire l'esistenza di un collegamento tra la nostra società contemporanea e gli inferi (Acheronte, nella mitologia greca è il fiume che scorre nell'oltretomba). Qui la superficie dell'acqua rappresenta il confine tra i due mondi e la scultura può essere vista come un porto, un varco, una porta tra presente, passato e futuro.
Un collo di cigno di 15 metri
La struttura di quindici metri di altezza, costruita su moduli accatastati che si ripetono all'infinito, ha la forma di collo di cigno, è dunque ispirata alla leggenda locale secondo la quale la città di Bruges - dopo una sanguinosa rivolta nel XV secolo durante la quale molti amministratori vennero decapitati – fu condannata a mantenere nelle sue acque “52 colli lunghi”, ovvero dei cigni bianchi, che sono tutt'ora il simbolo di Bruges. L'opera è dell'artista americano John Powers.
Riflessi fluorescenti nel canale di Bruges
Un nuovo luogo d’incontri estivi sull’acqua: questo è il Selgascano Pavilion, del duo di architetti spagnoli José Selgas e Lucia Cano. La struttura, con pareti trasparenti rosa, arancioni e gialle che riflettono le loro gradazioni cromatiche sull'acqua, è un invito alla pausa, luogo ideale dove adulti e bambini potranno entrare, fermarsi ad esplorare e persino azzardare un tuffo nel canale.
Infiniti, capsule abitative per vivere (e riflettere)
L'installazione Infiniti²³ nasce da una domanda ricorrente in tema di cambiamenti climatici, soprattutto per chi vive vicino al mare: come abitare, lavorare e vivere nel futuro se il livello del mare continua a salire? L'opera di Peter Van Driessche è una struttura verticale vivente sullo specchio d'acqua che sorge nei pressi del centro Site Oud Sint-Jan, ispirata al movimento metabolista giapponese, caratterizzato da torri costituite da cellule abitative chiamate capsule. Le unità quadrate sono luoghi in cui abitare, lavorare e vivere (e riflettere).
La casa del tempo progettata dai ragazzi
La casa del tempo, dello studio di architettura tedesco Raumlabor, è un progetto di lungo termine messo a punto presso un vecchio sito industriale lungo il Ringvaart, dove lo spazio verrà progressivamente riprogrammato dai ragazzi di Bruges per diventare un luogo di aggregazione. Lo scopo è quello di stimolare gli adolescenti a sfruttare in modo permanente uno spazio pubblico comunale e a elaborare insieme soluzioni ai problemi sociali attraverso l'arte e l'architettura. L'evoluzione del progetto si può seguire sulla pagina Fecebook @houseoftimebruges.