Sorge su un luogo intriso di misticismo, allineato perfettamente ad altri sei santuari in Irlanda, Inghilterra, Francia, Italia, Grecia e Israele: il santuario di San Michele Arcangelo, nel Gargano, fa parte della Lista dei Patrimoni dell'Umanità Unesco dal 2011 ed è dedicato all'Arcangelo che, per la tradizione, sconfisse il Diavolo con un colpo di spada. Sai che la linea retta che, partendo da Gerusalemme e passando per la sede dell'antico oracolo di Delfi, San Michele nel Gargano, la Sacra di San Michele in Piemonte, Mont Saint Michel in Normandia, Saint Michael Mount in Cornovaglia e Skelling Michael in Irlanda, conosciuta anche come Via Michelita o Micaelica, secondo antiche leggende sarebbe stata creata dallo stesso san Michele con un colpo della sua spada? Questo è solo uno dei tanti misteri attorno ai santuari di San Michele.

Il Santuario è aperto tutti i giorni, con orario variabile a seconda delle stagioni. Dal primo ottobre al 31 marzo si entra dalle 7.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17, mentre dal primo aprile al 30 giugno dalle 7.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 19. Da luglio a settembre l'orario è continuo, dalle 7.30 alle 19.30, mentre dal primo ottobre al 31 dicembre 2018 si torna all'orario ridotto, dalle 7.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 19.

L'accesso al Santuario è gratuito.

Il Santuario di San Michele Arcangelo si trova nel cuore dell'abitato di Monte Sant'Angelo, in provincia di Foggia. La cittadina è raggiungibile attraverso la provinciale 55, dalla SS89 litoranea dell'Adriatico, oppure attraverso la SS272 per chi proviene da San Severo e San Giovanni Rotondo.

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Il santuario di San Michele Arcangelo nel Gargano, tra storia e misteri

Il santuario del Gargano sorge su un'altura nel cuore del promontorio pugliese ed è disposto su due livelli. La facciata, in stile romanico e accompagnata dalla torre angioina, presenta due arcate che sono sovrastate da una nicchia contenente una statua del santo. Una scalinata di 86 gradini che parte dal vestibolo conduce alla Sacra Grotta, teatro delle apparizioni dell'arcangelo, con una scritta: “Dove si spalanca la roccia, lì saranno perdonati i peccati degli uomini”. Non è l'unica iscrizione presente nella roccia. Altre, in alfabeto latino o in caratteri runici, testimoniano del passaggio dei pellegrini sin dai primi secoli del medioevo.

La fondazione del santuario è iniziata addirittura nel V secolo d.C. per impulso di Lorenzo Maiorano, vescovo di Sipontum, l'attuale Manfredonia, in seguito a tre apparizioni documentate dell'Arcangelo Michele. Il santuario, ampliato e ristrutturato più volte nel corso dei secoli, fu costruito su una grotta che già in epoca greca era considerata luogo di culto e sede di un oracolo. Considerato dai Longobardi come simbolo religioso e nazionale, distrutto più volte dai saraceni, il santuario è stato ricostruito una prima volta nel IX secolo dall'arcivescovo Aione e successivamente completato in epoca normanna e angioina.

La statua di San Michele, custodita nel cuore della sacra grotta, fu scolpita ai primi del '500 da Andrea Sansovino. Notevoli sono anche l'altare maggiore, quello barocco e quello dedicato alla Vergine, mentre le cripte contengono reperti provenienti dagli scavi nei dintorni. Sotto la statua di San Michele è custodita una lapide contenente l'impronta di un piede: secondo leggende, sarebbe l'impronta del piede dell'Arcangelo da bambino.

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Il culto a San Michele arcangelo

Nato in Terra Santa, il culto dell'Arcangelo si sviluppa attorno a tre caratteristiche: San Michele è guerriero che combatte e sconfigge il male, un taumaturgo capace di guarire dal male fisico e spirituale, oltre che un accompagnatore delle anime nel viaggio ultraterreno.

Gli abitanti del Gargano ricordano ancora il miracolo del 1656, quando un'apparizione del Santo liberò la cittadina dalla peste dopo che su alcune pietre prelevate dalla Grotta fu incisa la scritta SMA. Da allora le pietre vengono portate in processione ogni 29 settembre, in occasione della festività del santo.