25 maggio: è la Giornata mondiale dell'Africa, che si celebra nel giorno dell'anniversario della fondazione dell'Unione Africana (25 maggio 1963), in cui 30 dei 32 leader dei Paesi africani firmarono uno statuto comune che avrebbe dovuto garantire pace e democrazia. Un obiettivo ancora lontano, ma qualcosa da festeggiare in Africa c'è, e ha soprattutto a che fare con il ruolo sempre più centrale delle donne che, dalle comunità dei villaggi alle istituzioni, fanno impresa, governano, creano valore per l'economia e la società.
Tutto inizia con una fuga
Parliamo di una riscossa che ha radici in quella innata tenacia che, pur nell'ombra di una società patriarcale, le ha rese risorse insostituibili: una tenacia dagli effetti sovranazionali. Winnie Byanyima, 57 anni, ugandese, direttrice di Oxfam International dal 2013, è una di loro. Coordina 17 agenzie impegnate in 94 Paesi a fornire aiuti umanitari e strumenti contro la povertà, le disuguaglianze e le emergenze. La sua scalata è iniziata con la fuga da una dittatura. «Sono scappata di notte, sola con mia madre in mezzo ai boschi, inseguita dai militari e sono arrivata come rifugiata a Londra», racconta. Lì si è laureata in Ingegneria aeronautica e Conservazione dell'ambiente e ha lavorato per Uganda Airlines prima di diventare diplomatica all'Unesco, poi parlamentare in Uganda, fondatrice del Forum per le donne nella democrazia e membro della Commissione dell'Unione Africana. Ha diretto il Dipartimento per le questioni di genere all'Onu, dove si è occupata anche di cambiamenti climatici.
La forza del senso della comunità
Della situazione delle donne in Africa dice: «C'è tanto da fare nella strada per la parità, ma le africane non perdono tempo col vittimismo: se hanno un'opportunità non la sprecano. Hanno anche un privilegio: imparano fin da piccole una cosa che manca alla politica mondiale. È il senso della comunità. Cresciamo in gruppi fatti di zie, nonne, vicine di casa, amiche di famiglia. Ci sentiamo responsabili della sicurezza sociale, è la nostra forza». Domani, speriamo, un potere.