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Spirit Day, una giornata per dire no al bullismo omofobico

Lo Spirit Day, o Giorno dello Spirito, è una giornata che si celebra nel mese di ottobre contraddistinta dal colore viola: nata online nel 2010 per combattere ogni forma di bullismo, si è diffusa in tutto il mondo grazie alla Rete

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Spirit Day 2016pinterest
GLAAD

Se diversi profili su Facebook questi giorni diventano viola è perché gli utenti hanno deciso di aderire allo Spirit Day o Giornata dello spirito, un evento nato in rete qualche anno fa e che subito è diventato virale per l'importante messaggio che veicola. Lo Spirit Day, infatti, vuole essere una giornata per dire no al bullismo in genere e a quello verso le persone Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali) in particolare.

Che cos'è lo Spirit Day

<p>Era il 2010 quando la teenager canadese <strong>Brittany McMillan</strong> decise di lanciare un nuovo evento: lo <strong>Spirit Day</strong>, da celebrarsi il 20 ottobre. Tale giornata nel corso degli anni ha cambiato data, ma sempre nel mese di ottobre. Nel 2016 è di nuovo celebrata il giorno 20.</p><p>In questo giorno si è invitati a indossare il <strong>colore viola</strong> per sostenere i giovani Lgbt vittime di bullismo. L'idea è stata subito promossa dalla Glaad – Gay &amp; Lesbian Alliance Against Defamation – e vi hanno aderito molte celebrità di Hollywood, tra cui <strong>Laverne Cox</strong> e <strong>Willow Smith</strong>, per esempio. A proposito di lotta al bullismo omotransfobico ricordiamo, poi, che recentemente il <strong>Principe William d'Inghilterra</strong> ha affrontato l'argomento ed è apparso, primo della Casa Reale, <a href="http://www.elle.com/it/magazine/personaggi/news/a949/william-inghilterra-rivista-gay-foto/">sulla copertina della celebre rivista gay Attitude</a>.</p>
Getty Images

Era il 2010 quando la teenager canadese Brittany McMillan decise di lanciare un nuovo evento: lo Spirit Day, da celebrarsi il 20 ottobre. Tale giornata nel corso degli anni ha cambiato data, ma sempre nel mese di ottobre. Nel 2016 è di nuovo celebrata il giorno 20.

In questo giorno si è invitati a indossare il colore viola per sostenere i giovani Lgbt vittime di bullismo. L'idea è stata subito promossa dalla Glaad – Gay & Lesbian Alliance Against Defamation – e vi hanno aderito molte celebrità di Hollywood, tra cui Laverne Cox e Willow Smith, per esempio. A proposito di lotta al bullismo omotransfobico ricordiamo, poi, che recentemente il Principe William d'Inghilterra ha affrontato l'argomento ed è apparso, primo della Casa Reale, sulla copertina della celebre rivista gay Attitude.

Il colore viola

<p><strong>Perché proprio il colore viola?</strong> Tutto parte dalla bandiera rainbow (che ha 6 colori, e non 7 come quella della pace), che è quella del movimento Lgbt in tutto il mondo. Secondo l'ideatore della bandiera, l'artista statunitense Gilbert Baker, il colore viola che costituisce l'ultima banda in basso della bandiera rappresenta lo spirito. Quello spirito che deve essere libero di esprimersi come meglio crede e non dev'essere vessato da bullismo.</p>
Getty Images

Perché proprio il colore viola? Tutto parte dalla bandiera rainbow (che ha 6 colori, e non 7 come quella della pace), che è quella del movimento Lgbt in tutto il mondo. Secondo l'ideatore della bandiera, l'artista statunitense Gilbert Baker, il colore viola che costituisce l'ultima banda in basso della bandiera rappresenta lo spirito. Quello spirito che deve essere libero di esprimersi come meglio crede e non dev'essere vessato da bullismo.

Come aderire allo Spirit Day

<p>Lo Spirit Day è una giornata di presa di coscienza del fenomeno del bullismo. La cosa più semplice da fare è quella di sostituire la foto del proprio profilo su Facebook con una virata in viola. In alternativa, la GLAAD mette a disposizione una serie di immagini già pronte da poter utilizzare per l'occasione – <em>glaad.org/spiritday</em><em></em>. C'è anche l'hashtag <strong>#SpiritDay</strong> che si può usare (tra l'altro, Twitter aggiunge in automatico una bandierina viola a questo hashtag).</p><p>Per esprimere la propria adesione a tale giornata, si può anche <strong>indossare qualcosa di viola</strong>: da un semplice foulard a una maglia, per esempio. Nulla vieta, poi, di mettere qualcosa di viola anche ai nostri amici animali, come fa <strong>Lisa Vanderpump</strong> in foto!</p>
Getty Images

Lo Spirit Day è una giornata di presa di coscienza del fenomeno del bullismo. La cosa più semplice da fare è quella di sostituire la foto del proprio profilo su Facebook con una virata in viola. In alternativa, la GLAAD mette a disposizione una serie di immagini già pronte da poter utilizzare per l'occasione – glaad.org/spiritday. C'è anche l'hashtag #SpiritDay che si può usare (tra l'altro, Twitter aggiunge in automatico una bandierina viola a questo hashtag).

Per esprimere la propria adesione a tale giornata, si può anche indossare qualcosa di viola: da un semplice foulard a una maglia, per esempio. Nulla vieta, poi, di mettere qualcosa di viola anche ai nostri amici animali, come fa Lisa Vanderpump in foto!

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Mio figlio è un bullo?

<p>Il <strong>bullismo</strong>, come sappiamo, è purtroppo molto frequente tra i banchi di scuola e a volte si tratta di un problema che non si vuole vedere. Se ti sei mai chiesta se tuo figlio possa essere un <strong>bullo</strong>, ti consigliamo la lettura del libro di Gianluca Daffi a Cristina Prandolini dal titolo <em>Mio figlio è un bullo? Soluzioni per genitori e insegnanti</em> (Erickson edizioni). Un libro che si mette dal punto di vista di quei genitori che magari non riescono a capire bene se l'atteggiamento dei loro figli sia un semplice episodio scherzoso o un campanello d'allarme riconducibile all'ambito del bullismo.</p><p>Sul <strong>bullismo omofobico</strong> in sé, invece, di grande aiuto può essere il saggio di Ian Rivers <em>Bullismo omofobico. Conoscerlo per combatterlo</em> (Il Saggiatore – l'edizione italiana è a cura di Vittorio Lingiardi) in cui vengono analizzate le caratteristiche peculiari del <strong>bullismo omotransfobico</strong>, che colpisce dimensioni profonde dell'identità delle persone.</p>
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Il bullismo, come sappiamo, è purtroppo molto frequente tra i banchi di scuola e a volte si tratta di un problema che non si vuole vedere. Se ti sei mai chiesta se tuo figlio possa essere un bullo, ti consigliamo la lettura del libro di Gianluca Daffi a Cristina Prandolini dal titolo Mio figlio è un bullo? Soluzioni per genitori e insegnanti (Erickson edizioni). Un libro che si mette dal punto di vista di quei genitori che magari non riescono a capire bene se l'atteggiamento dei loro figli sia un semplice episodio scherzoso o un campanello d'allarme riconducibile all'ambito del bullismo.

Sul bullismo omofobico in sé, invece, di grande aiuto può essere il saggio di Ian Rivers Bullismo omofobico. Conoscerlo per combatterlo (Il Saggiatore – l'edizione italiana è a cura di Vittorio Lingiardi) in cui vengono analizzate le caratteristiche peculiari del bullismo omotransfobico, che colpisce dimensioni profonde dell'identità delle persone.

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