«Sulla Loira, in bicicletta, io, mio marito e il mio piccolo di tre anni: ecco il viaggio che mi ha cambiato la vita», dice Ludovica Casellati, un'esperienza da manager e la passione per il giornalismo. «Al cicloturismo e al suo mondo mi sono appassionata così tanto che, quando la concessionaria di pubblicità di Mediaset dove lavoravo mi ha proposto di trasferirmi da Padova a Milano, mi sono detta: e se invece di accettare cambiassi del tutto lavoro?». Così ha aperto una testata online per appassionati di turismo in bicicletta: viagginbici.com

Che cosa fa di preciso?

L'idea è quella di raccontare i percorsi che si possono scegliere, emozioni comprese. Ovviamente i viaggi sono provati da noi in prima persona. Dovendomi occupare un po' di tutto, però, spesso rinuncio a qualche tour, al quale mando i collaboratori. E poi pubblico i reportage che mi arrivano da tanti appassionati.

Quanto ha dovuto investire?

In tutto quasi 60mila euro, che comprendono la realizzazione del magazine, il marketing, la costituzione della società, la gestione.

Ci sono i ritorni economici?

Adesso sì. Essendo un magazine online, gli introiti provengono dalla pubblicità. Quindi più visitatori e più "clic" ci sono, più la rivista diventa visibile e attira inserzionisti. Abbiamo gruppi alberghieri, località turistiche e tour operator, che per far conoscere le loro iniziative legate alla bici hanno investito su di noi. Entro la fine del prossimo anno conto di andare in pareggio, e non solo…

Come ci si fa conoscere?

Partecipando a fiere di settore, eventi, social network. A me piace molto il contatto con la gente e quindi faccio anche un po' di networking. Mai sottovalutare il potere del passaparola. Guadagnato un lettore, però, bisogna tenerselo stretto, il web non perdona.

Obiettivi?

Riuscire a diventare la rivista di riferimento del settore e continuare ad aumentare il numero di lettori. Il fatto che crescano già del 25 per cento ogni mese mi porta comunque a essere molto ottimista.

Vuoi farlo anche tu?

Per realizzare un giornale online, è necessario che ci siano un proprietario, un editore (responsabile civilmente) e un direttore pubblicista o giornalista professionista (responsabile penalmente). Bisogna poi registrare la testata presso la cancelleria del tribunale, indicare il provider che ospita il sito con indirizzo completo e autorizzazione del Ministero delle comunicazioni. Nelle pagine del sito devono sempre essere indicati luogo e anno della pubblicazione, il nome dell'editore e quello del direttore responsabile.