La Giornata Mondiale della Pace è una ricorrenza celebrata dalla Chiesa cattolica che cade il 1º gennaio. Nata per dedicare il giorno di Capodanno alla riflessione e alla preghiera per la pace, è stata istituita da papa Paolo VI per edificare una "civiltà dell'amore" e celebrata per la prima volta nel 1968.

In occasione della Giornata Mondiale della Pace il Papa invia al mondo, inclusi i capi delle nazioni, un messaggio che invita alla riflessione sul tema della pace che segna anche la linea diplomatica della Santa Sede per l'anno che si apre.Il tema del 2016, 50ma Giornata mondiale della Pace - che si celebra con il lutto dell'attentato dell'ultima notte dell'anno a Istanbul e con le recenti tragiche vicende che hanno visto protagonista la Siria e soprattutto la città di Aleppo - voluto da papa Francesco, alla sua quarta giornata della Pace? La violenza e la pace sono all'origine di due opposti modi di costruire la società.

Ecco il Messaggio di papa Francesco.

La violenza e la pace sono all'origine di due opposti modi di costruire la società. Il moltiplicarsi di focolai di violenza genera gravissime e negative conseguenze sociali: il Santo Padre coglie questa situazione nell'espressione "terza guerra mondiale a pezzi". La pace, al contrario, ha conseguenze sociali positive e consente di realizzare un vero progresso; dobbiamo, pertanto, muoverci negli spazi del possibile negoziando strade di pace, anche là dove tali strade appaiono tortuose e persino impraticabili. In questo modo, la non violenza potrà assumere un significato più ampio e nuovo: non solo aspirazione, afflato, rifiuto morale della violenza, delle barriere, degli impulsi distruttivi, ma anche metodo politico realistico, aperto alla speranza. Si tratta di un metodo politico fondato sul primato del diritto. Se il diritto e l'uguale dignità di ogni essere umano sono salvaguardati senza discriminazioni e distinzioni, di conseguenza la non violenza intesa come metodo politico può costituire una via realistica per superare i conflitti armati. In questa prospettiva, è importante che si riconosca sempre più non il diritto della forza, ma la forza del diritto. Con questo Messaggio, Papa Francesco intende indicare un passo ulteriore, un cammino di speranza adatto alle presenti circostanze storiche: ottenere la risoluzione delle controversie attraverso il negoziato, evitando che esse degenerino in conflitto armato. Dietro questa prospettiva c'è anche il rispetto per la cultura e l'identità dei popoli, dunque il superamento dell'idea secondo la quale una parte sia moralmente superiore a un'altra. Nello stesso tempo, però, questo non significa che una nazione possa essere indifferente alle tragedie di un'altra. Significa, invece, riconoscere il primato della diplomazia sul fragore delle armi. Il traffico mondiale delle armi è così vasto da essere in genere sottostimato. È il traffico illegale delle armi a sostenere non pochi conflitti nel mondo. La non violenza come stile politico può e deve fare molto per arginare questo flagello.

E proprio pensando alla non violenza come stile politico, ecco i Premi Nobel per la Pace più famosi degli ultimi decenni: li ricordi tutti? E soprattutto, ricordi perché hanno ricevuto il riconoscimento? Qui invece trovi le frasi e le immagini più belle sulla pace da condividere.

1964 - MARTIN LUTHER KING

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Capo della Southern Christian Leadership Conference, attivista per i diritti civili.

1979 - MADRE TERESA DI CALCUTTA

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Fondatrice delle Missionarie della carità, ha ricevuto il Nobel per la Pace per aver dedicato la sua vita alle vittime della povertà.

1984 - DESMOND MPILO TUTU

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Arcivescovo sudafricano, attivista del movimento anti apartheid.

1989 - TENZIN GYATSO (14° DALAI LAMA)

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Premio Nobel per l'assoluto veto all'uso della violenza nella lotta del suo popolo per la liberazione del Tibet.

1990 - MICHAIL SERGEEVIČ GORBAČËV

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Riceve il Nobel per "il suo ruolo di primo piano nel processo di pace che oggi caratterizza parti importanti della comunità internazionale".

1991 - AUNG SAN SUU KYI

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La leader politica birmana è stata premiata per la sua lotta non violenta per la democrazia e i diritti umani.

1992 - RIGOBERTA MENCHÚ TUM

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"In riconoscimento del suo lavoro per la giustizia sociale e la riconciliazione etno-culturale basata sul rispetto per i diritti dei popoli indigeni".

1993 - NELSON MANDELA CON FREDRIK WILLEM DE KLERK

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"Per il loro lavoro per la risoluzione pacifica del regime di apartheid, e per aver gettato le basi per un nuovo Sudafrica democratico"

1994 - YASSER ARAFAT CON SHIMON PERES E YITZHAK RABIN

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"Per i loro sforzi per creare la pace in Medio Oriente".

2001 - KOFI ANNAN E ORGANIZZAZIONE DELLE NAZIONI UNITE

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"Per il loro lavoro per un mondo meglio organizzato e più pacifico".

2007 - AL GORE E GRUPPO INTERGOVERNATIVO SUL CAMBIAMENTO CLIMATICO (IPCC)

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"Per i loro sforzi per costruire e diffondere una maggiore conoscenza sui cambiamenti climatici causati dall'uomo, e per aver gettato le basi per le misure necessarie per contrastare tali cambiamenti".

2009 - BARACK OBAMA

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"Per i suoi straordinari sforzi per rafforzare la diplomazia internazionale e cooperazione tra i popoli".

2014 - MALALA YOUSAFZAI CON KAILASH SATYARTHI

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"Per la loro lotta contro la soppressione dei bambini e dei giovani e per il diritto di tutti i bambini all'istruzione".

Nel 2016 il Nobel per la Pace è andato al presidente della Colombia Juan Manuel Santos, per i suoi sforzi nel mettere fine a una guerra civile lunga 50 anni.