Kate Hush è quello che potremmo definire una cattiva ragazza. Newyorkese di Brooklyn, si è fatta conoscere su instagram per i suoi coloratissimi neon raffiguranti donne in pose conturbanti, esplicitamente sexy o addirittura violente. Rispolverando (e rinnovando) l’idea di femme fatale dalla sigaretta perennemente accesa come in un film noir, misteriosa e prosperosa, Kate Hush trasporta su neon un mondo in cui protagonista è la donna e – ovviamente – il corpo. Il suo immaginario si ispira alla televisione e agli anni Ottanta, ad atmosfere alla David Lynch, alle donne della filmografia di Brian de Palma, senza però perdere un pizzico di ironia, anche perché i colori usati dall’artista sono sempre fluo ed estremamente sgargianti.

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La sua formazione non è stata artistica in senso tradizionale: dopo qualche esperienza come graphic designer, capita per caso a un corso di neon e da quel momento è stato amore a prima vista. Ormai è una veterana del mezzo, maschile per tradizione, e forse per questo la Hush lo ha declinato in tutta la sua femminilità, dandogli forme sinuose ed evocando un mondo vibrante di luce. Kate Hush è infatti quello che si potrebbe definire un’artigiana della luce: produce autonomamente i suoi neon, una pratica che comporta tempi a volte lunghi e un’attenzione meticolosa, oltre a un lavoro di squadra, perché realizzare neon da soli è praticamente impossibile.

Consapevole dell’importanza dei social per il suo lavoro, esordisce su Tumblr, dove in breve tempo conquista consensi e followers. I suoi primi lavori si ispirano a personaggi televisivi, presi e trasformati in neon. Qualche esempio? I protagonisti di Twin Peaks, la serie più amata e inquietante di sempre. A chi le domanda perché ci sia un immaginario così sexy ma anche così violento nei suoi neon, Kate risponde “dato che il vetro è così elegante e fragile, voglio metterci dentro qualcosa di sgradevole. Molte persone però vedono qualcosa di estremamente romantico nei miei neon”. Come darle torto?