Giorgia Zanellato è nata a Venezia 31 anni fa e proprio qui, dopo gli studi allo IUAV, comincia a muovere i primi passi nel mondo della creatività. Dopo essersi specializzata in Product Design presso l’ECAL di Losanna, si unisce al team di Fabrica, il centro di ricerca sulla comunicazione di Benetton Group. Ha collaborato con marchi del calibro di Moroso, Atipico, Rubelli, Petite Friture, Galleria Luisa Delle Piane, oltre a lavorare come designer freelance. Nel 2013 fonda a Treviso lo studio Bortotto/Zanellato, con il compagno di studi Daniele Bortotto (Treviso, 1988). Insieme danno vita a progetti come Acqua Alta, una collezione dedicata alla città di Venezia che include una serie di oggetti come lampade, tendaggi, tappeti, ispirati alla storia e alle atmosfere della città lagunare. Nel lavoro di Zanellato/Bortotto fondamentale è la relazione con il luogo e con il tempo: dal progetto di tappeti Arengario per Cappellini, per esempio, dove le macro-tessere che li compongono evocano le architetture della città di Milano, al fascino delle “rughe” degli oggetti che si ritrova nella collaborazione con Cedit Ceramiche d’Italia. In ogni lavoro del duo c’è un legame solido con i luoghi che viviamo e con il vissuto che compone la nostra identità.

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Chi sta cambiando il mondo (del design) oggi?

Instagram e i social. Oggi, rispetto a quando noi abbiamo cominciato a fare design, il modo per un designer di farsi conoscere è molto più vario e richiede competenze che vanno oltre il saper progettare. L’avvento dei social network ha reso possibile un nuovo modo di comunicare il progetto, rendendolo più accessibile a tutti e valutabile, un modo nuovo per il designer di capire se il prodotto è apprezzato dal pubblico o meno.

L’artista che vorresti essere se non fossi un designer?

Un artista circense, sempre in movimento e amante del rischio.

Il miglior pezzo di design di tutti i tempi è…

La molletta. È un esempio di design anonimo a cui nessuno vorrebbe rinunciare. È utile per tantissimi scopi ed è magico nella sua semplicità.

Qual è l'oggetto da cui non riesci a separarti?

L’orologio. Essendo dei ritardatari ci è indispensabile controllare l’ora fino all’ultimo minuto. Inoltre è un oggetto a cui ci si affeziona e di cui si sente subito la mancanza.

Quale artista/designer del passato ha influenzato il tuo lavoro?

Ammiriamo molto il lavoro di Charlotte Perriand, che in maniera silenziosa e sottile ha segnato la storia del design contemporaneo con alcuni pezzi iconici.

L’ultima cosa che hai comprato da Ikea.

La settimana scorsa abbiamo comprato un tubo per le tende che utilizzeremo nel nostro studio per appendere tutti i campioni di tessuto da cui siamo completamente sommersi.

L’ultimo film made in Italy che hai amato.

“Io sono Li” di Andrea Segre. È un film drammatico girato molto bene che sensibilizza sul tema dell’immigrazione cinese. Inoltre è girato a Chioggia, luogo che conosciamo bene.

Quale sito avresti voluto fondare?

Probabilmente AirBnB, per come è riuscito a rivoluzionare il modo di viaggiare e scoprire luoghi e culture in maniera radicalmente diversa rispetto al passato.

Il posto migliore dove andare a mangiare tardi la sera nella tua città?

La città dove viviamo ora, Treviso, purtroppo non offre moltissima scelta tardi la sera. Sicuramente un evento da non perdere durante l’estate è la Sagra dea sardea a Silea, ovvero la sagra della sardina. Si trova immersa nel verde vicino al fiume Sile, raggiungibile attraverso una bellissima ciclabile e soprattutto che offre delizie culinarie tutte a base di sarde. https://festadeasardea.it

Indirizzo segreto del cuore (nella tua città o nel mondo).

Ponte del Lovo a Venezia. Sicuramente chi è stato a Venezia ci sarà passato per andare da Rialto a San Marco. È l’unico ponte da cui si vede il campanile di San Marco ma pochi lo sanno o se ne accorgono. La vista è davvero mozzafiato.

L’ultimo viaggio e il prossimo viaggio…

L’ultimo viaggio è stato a fine aprile, siamo andati a Grasse, nel sud della Francia dove abbiamo presentato un progetto chiamato 5Rooms in un vecchio mulino. Abbiamo arredato una camera di questo mulino che verrà utilizzato per residenze di artisti. Il prossimo è la Colombia, dove andremo ad esplorare e a trovare nuove ispirazioni.