Classe 1984, milanese d’adozione, mette al centro del suo lavoro il rapporto uomo-natura, con grande attenzione ai materiali. I suoi oggetti hanno forme lineari, geometriche, a volte un po’ vintage, e si presentano in colori neutri, perfetti per assorbire e riflettere la luce. La sua pratica si basa su sperimentazione e tecnica acquisita attraverso prestigiose collaborazioni con marchi del design, tra cui DeSede, Lema, Pamar, a cui aggiunge una buona dose di follia creativa. Tra i suoi ultimi lavori autoprodotti troviamo una coppia di lampade da tavolo, una dalle forme più sottili e sinuose, decisamente femminile, l’altra massiccia, risoluta, dal carattere più “maschile”. Come dire, anche gli oggetti hanno un’anima. Non è un caso allora che all’ultimo Salone del Mobile Matteo Tosi abbia presentato Adelina, un centrotavola dal gusto un po’ retrò e minimale, che evoca l’importanza della tavola come luogo della convivialità e della famiglia. Non a caso, Adelina è il nome della nonna del designer!

Chi sta cambiando il mondo (del design) oggi?

Forse è il mondo del design che sta cambiando il modo di essere designer: Il designer diventa sempre più imprenditore di se stesso. Si diventa produttori, promotori e venditori di collezioni di oggetti sotto lo stesso marchio: il proprio nome. In questo modo il designer può essere più libero di sperimentare ed esprimere il suo punto di vista e diventare riconoscibile. Lee Broom, Giacomo Moor, Tom Dixon sono solo alcuni che seguo e che vorrei citare.

L’artista che vorresti essere se non fossi un designer?

Sarei un musicista; la musica è una mia grande passione. Dovessi scegliere una persona in particolare direi Trent Reznor dei Nine Inch Nails: un frontman/performer vero ma anche molto tecnico e sempre alla ricerca di nuove influenze e collaborazioni. Mi ritrovo in questo approccio di creatività, conoscenza e ricerca: follia creativa e tecnica.

Il miglior pezzo di design di tutti i tempi è…

L’interruttore rompitratta dei fratelli Castiglioni per VLM del 1968. È un oggetto visto da bambino su moltissime lampade a casa dei mie nonni; solo crescendo ho scoperto essere stato disegnato da dei maestri del design. Sono spesso incuriosito da oggetti di uso quotidiano magari di designer anonimi o celati: capita che raccontino l’essenziale e manchino di quegli artifizi e decori ai quali cediamo a volte, noi designer, alla ricerca dell’unicità.

Qual è l'oggetto da cui non riesci a separarti?

Io sono l’uomo con lo zaino: quotidianamente mi segue e contiene una grande parte del mio mondo lavorativo come il blocco per gli schizzi, penne, computer, qualche libro. Non lo puoi mai sapere dove ti verrà un’idea, quando avrai bisogno di appuntarla su un pezzo di carta. Un altro oggetto con cui mi interfaccio di più e che utilizzo maggiormente è sicuramente il cellulare: ne amo la capacità tecnologica perché mi consente di rimanere in contatto con le persone a me care, fare continua ricerca per il mio lavoro e ascoltare musica, mia grande passione che mi ha portato a suonare la batteria.

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Quale artista/designer del passato ha influenzato il tuo lavoro?

Sono sicuramente molti ma quello che da diversi anni seguo e studio maggiormente è Fausto Melotti. Una vera icona del mondo della scultura. È stato un grandissimo maestro nello studio e sviluppo di forme raffinate e leggere. Un poeta direi.

L’ultima cosa che hai comprato da Ikea.

Uno scaffale Ivar con contenitore in metallo per la cucina: lo uso per appoggiarci una vecchia radio Brionvega e i barattoli con la pasta.

L’ultimo film made in Italy che hai amato.

“Ella e John” di Virzì, mi ha colpito molto. È un’intensa storia di una coppia non più giovane che affronta il tema della morte ormai vicina e del loro amore tuffandosi in un’avventura.

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®Andrea Basile
Matteo Tosi


Quale sito avresti voluto fondare?

https://www.atlasobscura.com. Puoi sbirciare molte particolarità del mondo sdraiato sul divano o in metropolitana.

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Il posto migliore dove andare a mangiare tardi la sera nella tua città?

Da Zibo Cuochi Itineranti, un mio amico che ha aperto un locale che coniuga le esperienze dell’alta cucina e la tradizione popolare del cibo di strada. Fa dei ravioli buonissimi.

Indirizzo segreto del cuore (nella tua città o nel mondo).

Casa di Eileen Gray: E-1027 progetto realizzato a Roquebrune Cap Martin. È un progetto con una storia molto affascinante: fa sognare di costruire su di un angolo di terra un’abitazione speciale dove passare del tempo con la mia famiglia e amici.

L’ultimo viaggio e il prossimo viaggio…

Ustica con la mia famiglia, posto davvero rigenerante a strettissimo contatto con la natura. Mentre la prossima meta per un weekend sarà Budapest.