«Bambini la dovete smettere di comportavi in questo modo, non ne posso più dei vostri litigi». 

«Papà è colpa sua, ha iniziato prima lui». 

«Non mi interessa, trovate un accordo».

«Come si fa?»

«Ognuno cede un pezzo della propria pretesa così vi incontrate a metà strada». 

«Ma se stiamo tutti e due sul divano».

«Siete fisicamente vicini, ma siete lontanissimi, perché non riuscite a trovare un'intesa che vi permetta di raggiungere il fine comune: giocare e vedere la tv insieme».

«Ma lui non vuole fare come dico io». 

«Per trovare una soluzione che generi armonia non bisogna far finta di aver ceduto qualcosa, lo sforzo per essere in sintonia deve essere reale».

«Papà se non riusciamo a trovare un accordo

«Sarete strumenti stonati».

«Che c'entrano ora gli strumenti?» 

«L'accordo in musica è un insieme di tre o più note che suonate contemporaneamente produce un suono unico e armonioso».

«Ma noi siamo in due».

«Sì, ma se in questa convergenza tra di voi io non sono d'accordo non se ne fa proprio niente».

La mia vita da papà è quella di agevolare intese, facilitare accordi, proporre soluzioni.

La soddisfazione maggiore però è quando la volontà di trovare un accordo nasce dai miei figli in maniera spontanea. Il patto che riescono a stabilire è un segno di crescita perché so che nessuno è fuggito anzi, in nome di un obiettivo comune, si sono ritrovati. Questo vale un po' in tutti i campi: un accordo può essere musicale, commerciale, legale... Purtroppo quello più difficile risulta essere sempre quello politico. 

Forse in questo ultimo caso si perde troppo spesso di vista che il fine comune è il benessere dei cittadini.

Pensare che per arrivare all'accordo si debba fare più strada dell'altro è solo un modo per non muoversi. Chi vuole vincere trova sempre un punto d'incontro.

«Papà tu con mamma vai sempre d'accordo?»

«Stai scherzando, d'amore e d'accordo».