Sport da maschio e sport da femmina. Il pregiudizio di genere ancora esiste? Quante volte ti è capitato nella vita che ti dicessero «Quella cosa non la puoi fare, è da maschio»? O peggio, che usassero l'espressione «è da femmina» in senso dispregiativo. Come se essere una donna fosse una qualità inferiore, come se l'essere femmina ci privi di qualità particolari.

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Profondamente ingiusto vero? Specialmente perché ricordi di quando ti interessavano attività e sport solitamente affollati dall'altro sesso, e tu avevi tanta voglia di praticarli. È proprio per questo che è nato il progetto fotografico She Plays We Win (sheplayswewin.com) ideato da Christin Rose, fotografa americana, e dedicato alle bambine sportive.

Accanto ad attività come il basket o il calcio, che negli ultimi decenni si sono più colorati di rosa, ci sono anche skateboard, rugby (come le Lady Lovers mamme rugbiste a Milano), hockey sul ghiaccio, pugilato e motocross. Una campagna per abbattere tutti gli stereotipi legati agli sport perché le donne, e le bambine, possono fare tutto quello che vogliono senza essere giudicate. E perché non esistono sport da maschi e altri in cui relegare le ragazze.

Minna Stess ad esempio ha solo 10 anni, ma va in skateboard da 8 anni e mezzo. Racconta: «non potrei immaginare la mia vita senza lo skateboard. Mi ha insegnato che è necessario continuare a provare e lavorare nonostante le difficoltà, e andare avanti nonostante il dolore e le delusioni».

Praticare sport, tutti gli sport, insomma aiuta a migliorare l'autostimae la considerazione di sé. Per cui la prossima volta che diranno a te o a tua figlia che non si può fare una cosa perché «è da maschio» beh, saprai cosa rispondere!