L'allattamento al seno è di fondamentale importanza per lo sviluppo dei neonati e anche numerose vip, quando sono nati i loro piccoli, hanno volentieri fatto da testimonial, da Gisele Bündchen che si è fotografata mentre allattava al seno la figlia Vivian, alle parole di Bianca Balti sull'allattamento della piccola Mia, alla campagna #breastfeedingselfie per l'allattamento al seno lanciata su Instagram da Karolina Kurkova.

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Gli effetti positivi sulla salute del bambino sono provati scientificamente: dal minor rischio di infezioni gastrointestinali, respiratorie, asma e otiti al minor rischio di sviluppare a lungo termine sovrappeso, obesità e malattie collegate come problemi cardiovascolari, ipertensione e diabete di tipo 2. Tra i benefici per la mamma invece ci sono minori perdite ematiche e una più rapida perdita di peso dopo il parto. Inoltre sono stati segnalati anche effetti positivi a lungo termine, anche per quanto riguarda diabete e ipertensione, e il rischio di cancro del seno si riduce del 4% per ogni anno di lattazione. Inoltre le donne che non allattano o che smettono precocemente sono più esposte alla depressione post parto.

Ma, come spiega la SIN - Società Italiana di Neonatologia (neonatologia.it) che da alcuni anni ha avviato una grande campagna di promozione dell'allattamento materno, se nei primi giorni di vita il 90% delle donne italiane comincia ad allattare al seno il suo bambino, alla dimissione dall'ospedale la percentuale scende al 77% per poi crollare al 31% a 4 mesi. Solo il 10% delle donne continua ad allattare oltre i 6 mesi di vita.

Per questo la SIN ha messo a punto un decalogo che racchiude tutte le informazioni utili per la mamma e il bebè, ma anche per sfatare alcuni falsi miti sull'allattamento al seno.

Allattamento al seno a richiesta, fino a quando.pinterest
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1. Cosa fare prima di allattare

Prima di tutto bisogna prima dell'allattamento al seno è necessario informarsi presso i luoghi in cui si può trovare supporto (come ad esempio i consultori) e in ospedale, durante i corsi preparto. A volte gli incontri informativi vengono estesi anche ad altri componenti della famiglia, che hanno il compito di supportare la neomamma in questa avventura.

2. Posizioni allattamento al seno

Il momento crociale per avviare nel modo corretto l'allattamento al seno è il contatto pelle a pelle tra mamma e neonato in sala parto che deve essere prolungato. Inoltre la prima poppata al seno deve avvenire nelle prime ore di vita del bambino e occorre anche individuare la posizione più idonea per l'allattamento: particolarmente utile è quella detta a palla da rugby, ovvero sotto il braccio.

3. Allattamento al seno a richiesta

Per quanto riguarda la quantità dell'allattamento al seno è importante allattare a richiesta il bambino senza limiti di numero e durata delle poppate, cogliendo i segni precoci di fame. Nei primi giorni di vita il calo di peso medio è circa il 5% con un massimo del 10%. Il recupero, in un bimbo allattato esclusivamente al seno, avviene solitamente entro i 14 giorni di vita.

4. Uso del ciuccio

L'uso del ciuccio deve essere evitato durante tutto il periodo in cui l'allattamento al seno deve consolidarsi e l'eventuale offerta del succhietto va presa in considerazione a partire terza o quarta settimana di vita, come strumento per la prevenzione della SIDS (Sindrome della morte improvvisa del lattante).

5. Quando usare il latte artificale

Il latte artificiale deve essere impiegato solo quando il latte materno è assente o quando la mamma soffre di una patologia per cui è sconsigliato l'allattamento, oppure per rispetto della volontà materna. In caso sia possibile si può ricorrere alle banche del latte.

Allattamento al seno, quantità e posizioni.pinterest
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6. Banche del latte

Quando il latte materno non è disponibile si può ricorrere al latte umano donato da volontarie accuratamente selezionate, che lo offrono a titolo gratuito alle banche che lo conservano. Se utilizzato al posto del latte artificiale nei neonati pretermine offre numerosi benefici, quasi pari a quelli dell'allattamento al seno.

7. Allattamento al seno, cosa mangiare

L'alimentazione per l'allattamento al seno deve soddisfare tutti fabbisogni, in particolare quelli energetici, proteici e di calcio, e non ci sono cibi da evitare o diete specifiche. E' sufficiente una dieta varia e sana, adeguata alle esigenze della mamma e bastano soltanto 500 Kcal al giorno in più. La dieta vegetariana o vegana, se non ben bilanciata, è sconsigliata in quanto mette a rischio di carenza di vitamina B12 il piccolo. Inoltre si deve limitare l'uso di alcool che, oltre a passare nel latte, può inibire la montata lattea.

8. Allattamento di neonati pretermine

Nel caso in cui il neonato sia nato prima del termine, le strutture ospedaliere devono consentire ai genitori un accesso libero al reparto, per avere contatti prolungati anche attraverso la marsupio-terapia. Come già detto, quando il latte materno nel primo periodo dopo il parto non è subito disponibile, si può ricorrere al latte umano donato.

9. La spremitura del latte e il tiralatte

Per facilitare l'attacco al seno di un neonato prematuro la mammella deve essere spremuta prima della poppata e l'operazione può essere manuale, meccanica con il tiralatte o combinata. Se la spremitura è effettuata con il tiralatte, è meglio farla su entrambe le mammelle, scegliendo la coppa adeguata alla dimensione del seno. E' utile anche tenete un diario per controllare la quantità di latte spremuto e il numero di sedute.

10. Falsi miti sull'allattamento al seno

Il primo mito da sfatare riguarda il fatto che bere tanto, o bere la birra, aiuti a produrre più latte, inoltre l'allattamento al seno non provoca cali della vista. Anche in caso di nuova gravidanza si può comunque continuare ad allattare, e un allattamento prolungato non compromette l'autonomia del bambino. Per quanto riguarda invece i problemi che possono insorgere, se durante l'allattamento si formano ragadi sul capezzolo si può dare al bimbo il proprio latte estratto con un tiralatte, invece in caso di malattie debilitanti come influenza, diarrea, coliche o infezioni urinarie, la decisione se sospendere o meno l'allattamento spetta alla mamma. E' comunque sempre meglio evitare una brusca interruzione.