Mio figlio è gay. Non mi sarebbe importato, se avesse avuto un altro carattere. Ma lui è troppo fragile. In barba ai gay pride e alle coppie di fatto, l'omosessualità è ancora una condizione difficile, per la quale serve una grande forza d'animo. Lui, con noi, non si apre, non parla mai dei suoi amori. Per uno come lui sarà un grosso problema

Sono tormentata dai sensi di colpa e mi chiedo, dove ho sbagliato? Ho paura che soffra. F.P. 


Risponde Barbara Alberti

Quanto più onesti i genitori che condannano apertamente i figli quando escono dalla strada segnata! Ho paura che soffra: non c'è scusa più ipocrita, per condannarlo. Ma come, ti viene questa paura solo adesso, che sai che è gay? Perché, se si innamorasse delle donne, non soffrirebbe? "Dove ho sbagliato?" è una frase di una superbia micidiale, come se dipendesse tutto da te. Ti illudi, non sei l'arbitro della sua vita. La superstizione psicanalitica dà un'importanza abnorme al comportamento dei genitori, che finiscono per credersi i protagonisti e rubano la scena ai figli. Ma noi non siamo onnipotenti, altrimenti i figli sarebbero la nostra copia. 

Dove hai sbagliato? A metterlo al mondo.

Appena si concepisce un figlio lo si consegna alla condizione umana e quindi all'incertezza e al dolore, ma anche all'amore, alla libertà, all'avventura. Sei tu che sei debole, non lui. Per essere sfuggito al tuo volere, ai tuoi ricatti falsi e piagnoni, deve avere una personalità notevolissima.

Scrivete a Barbara Alberti all'indirizzomaleducazione.sentimentale@hearst.it