Ci sono bambini che fingono di essere malati o esagerano qualche disturbo per non andare a scuola. Assodato che non siano davvero malati, si tratta certamente un campanello d'allarme per i loro genitori. Se tuo figlio sta attraversando una fase del genere, analizza innanzitutto se a casa è successo qualcosa che lo turba (ha avuto un fratellino, c'è stato qualche incidente familiare, etc). In questo caso, sta cercando la tua protezione e non vuole allontanarsi; quando si sentirà più sicuro (con il tuo aiuto) passerà. E se inventa queste scuse, per esempio, dopo un fine settimana o una vacanza, è solo una piccola resistenza al cambiamento. In altri casi dovrai trovare a scuola la ragione del suo comportamento.

Conflitti con altri bambini?

È possibile che il tuo bambino abbia avuto uno scontro con un compagno di classe. Se il suo carattere è remissivo e ha difficoltà a difendersi, può aver paura di raccontarlo, perché teme una rappresaglia o perché pensa che non sarà creduto. Parla con la maestra e, se sai chi è, con i genitori di quel bambino per risolvere il problema. Potrebbe essere una buona idea per voi andare insieme al parco, i bambini riescono a fare amicizia con quelli con cui all'inizio si erano scontrati e finiscono per giocare insieme.

Il rifiuto della scuola può anche avvenire perché non ha ancora sviluppato le proprie abilità sociali e non accetta di non stare al centro dell'attenzione e di non poter fare quello che vuole. È questione di tempo e di scolarizzazione, e lo supererà. E può anche accadere che si senta poco apprezzato dalla sua maestra. Se questo è il caso, parla con lei, con tuo figlio presente, e stabilite insieme una strategia. Per il tuo bambino, vedere che si può parlare amichevolmente con l'insegnante e raggiungere degli accordi sarà una buona lezione che gli darà più sicurezza.

Difficoltà di apprendimento?

Infine, è importante capire se per caso il tuo bambino ha difficoltà di apprendimento e nel caso perché sta attraversando questo brutto periodo. La soluzione può essere andare a letto prima, per riposare di più, e dedicare più tempo alla colazione, così da non andare in classe stanco o svogliato. Oppure può avere un difetto di vista o di udito, consulta il pediatra. Se il problema è di natura diversa, gli insegnanti sono pronti a supportarti. Parlatene. Vedervi dalla sua parte lo aiuterà ad affrontare meglio il problema e tornerà a scuola felice.

Che il bambino menta non è poi così male

Secondo uno studio dell'Università di Toronto in Canada, la capacità dei bambini di mentire è una pietra miliare del loro sviluppo paragonabile all'apprendimento del camminare o del parlare. È interessante notare che il 30% dei bambini sotto i 2 anni cerca di ingannare i propri genitori, sia per evitare un rimprovero, quando sanno di aver fatto qualcosa di sbagliato, sua per ottenere la loro attenzione, con un po' di fantasia. A 3 anni la percentuale di "bugiardi" o "esagerati" sale al 50%; all'età di 4 anni è comune farlo per l'80% dei bambini, e tra i 5 e i 7 anni, è già frequente che dicano circa 12 bugie al giorno. Questi bugiardi precoci hanno più successo nella scuola e tra i loro coetanei perché sono più empatici.

Le storie, un buon aiuto

Le storie possono essere una grande risorsa per affrontare questo problema. Secondo il nostro consulente, esperto di educazione attraverso le storie, "il bambino si identifica con il buono della storia, vive le sue difficoltà come proprie e condivide il suo successo quando viene fuori vittorioso". C'è sempre una soluzione.

Via CrecerFeliz