Il riscatto della laurea permette di convertire gli anni di studi dell'università in un periodo di contributi per raggiungere più agevolmente la pensione. Ma chi può esercitare questo diritto e come? Cerchiamo di fare chiarezza.

Chi può richiederlo

Il riscatto di laurea è valido solo se si è concluso gli studi, ottenendo il titolo. Quindi sì a diplomi di laurea (con corsi di durata non inferiore a quattro e non superiore a sei anni), a diplomi universitari (con corsi di durata non inferiore a due anni e non superiore a tre), a lauree specialistiche, a specializzazioni dopo la laurea (e al termine di un corso di durata non inferiore a due anni) e a dottorati di ricerca regolati da particolari disposizioni di legge. Ovviamente non valgono i periodo di studio fuori corso. Attenzione: non potete richiedere il riscatto degli anni in cui avevate un lavoro con reddito (sia in Italia che all'estero) e con versamento di contributi.

Come fare la domanda

Si può presentare la domanda di riscatto della laurea direttamente sul sito dell'INPS (www.inps.it). Se avete dei dubbi potete rivolgervi a un centro Caf che vi darà tutta l'assistenza necessaria.

Il costo

Il riscatto della laurea è a pagamento. Occorre pagare dei bollettini MAV ed il costo varia a seconda di diversi fattori tra cui età e reddito. Se siete giovani e avete appena finito l'università (e non avete ancora un lavoro) vi consigliamo di pensare a questa eventualità. Una persona più anziana e con un'occupazione pagherà sicuramente di più. Valutate a seconda delle vostre esigenze e delle vostre disponibilità finanziarie.

Il riscatto gratis

Già da qualche tempo si sta pensando, però, al riscatto gratis del corso di laurea. Le persone che potrebbero usufruire del servizio sono però solo i nati tra il 1980 e il 2000, iscritti regolarmente ad un corso. Sono quindi esclusi i già laureati perché, secondo il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta,un riscatto retroattivo sarebbe un enorme problema di costo per lo Stato. L'ipotesi di un riscatto gratis è inserito nella legge di stabilità che dovrebbe essere approvata entro la fine del 2017.