Philips lancia la sua prima collezione moda e lo fa nel segno della sostenibilità. La capsule, infatti, è disegnata dagli studenti dell'Istituto Secoli di Milano, una delle scuole più prestigiose della città, e realizzata da Sartoria San Vittore, che oltre ad essere un laboratorio sartoriale, è il brand di Cooperativa Alice. Una piccola realtà ma dall'identità ben definita e conosciuta dai milanesi, che produce capi di qualità fatti a mano grazie al lavoro di detenute ed ex detenute all'interno degli istituti penitenziari di San Vittore a Milano e di Bollate. Un progetto, quello di Sartoria San Vittore, unico nel suo genere, che ha un solo negozio monomarca a Milano e che si propone di insegnare il lavoro sartoriale a donne che non hanno precedenti nel settore della moda.
La collezione prende il nome dalla nuova gamma di ferri da stiro Philips, che grazie ad una nuova tecnologia permettono di non regolare più la temperatura e di stirare tutti i capi più delicati, dalla seta al lino, in minore tempo e con un notevole risparmio energetico. Philips PerfectCare Fashion Collection diventa quindi una capsule green, oltre che solidale, e si ispira al tema del cerchio passando in rassegna i più grandi nomi del mondo dell'arte : Madàme Grès, Pierre Cardin, fino ad arrivare al contemporaneo Junya Watanabe. Il cerchio è visto come sperimentazione e colore , forza creativa e dettaglio tessile che dona movimento alla silhouette degli abiti.
I capi della collezione saranno battuti all'asta su eBay dal 28 novembre al 2 dicembre 2016 e il ricavato sarà devoluto da Philips a Sartoria San Vittore per sostenere l'attività di formazione della Sartoria e il suo progetto di reinserimento delle detenute nella società e nel mondo del lavoro. Quindi, annota in agenda e partecipa all'asta su eBay.
Le dieci designer di Isituto Secoli che hanno partecipato alla realizzazione della PerfectCare Fashion Collection: Alice Ortu, Beatrice Sut, Daniela Melzi, Elena Pasqualin , Emma Gregis, Federica De Santis, Federica Zaletti, Irene Incontri, Paola Gregori, Rebecca Turturiello.
