Le ostriche, oltre ad essere un cibo decisamente gustoso e pregiato, sono anche considerate un ottimo viatico per il sesso. Ma le ostriche afrodisiache sono una realtà? A cosa è dovuto questo luogo comune e quanto c'è di vero? Stimolano davvero l'appetito sessuale? Purtroppo sembra proprio di no. Ma da cosa è nata questa leggenda? Per secoli infatti le ostriche hanno rappresentato l'afrodisiaco per eccellenza: questo perché contengono zinco, necessario per la produzione di testosterone. Inoltre, contengono anche aminoacidi e aiutano il rilascio di serotonina. Questo non vuol dire però, come per anni si è detto, che abbiano un ruolo rilevante nell'aumentare il nostro desiderio sessuale. Recenti ricerche infatti hanno dimostrato che per quanto ottime non sono un aiuto a letto.

Tipi di ostriche

Le ostriche sono classificate in due categorie distinte: ostriche concave e ostriche piatte. Le ostriche piatte hanno una forma molto rotonda e misurano al massimo 10 cm di diametro. Sono le più pregiate per uso alimentare, in quanto offrono note gustative intense, ma delicate. Vengono pescate soprattutto in Francia.

Fra le più note troviamo le Belon: vengono dalla foce del fiume Belon a Finisterre in Bretagna. Molto ricettive nei confronti dell'acqua salata, lasciano in bocca un sapore di iodio.

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Poi ci sono le ostriche di Arcachon: nella baia di Arcachon, le acque calme permettono alle ostriche di sviluppare un sapore simile a quello dei funghi.

Le Bouzigues si trovano invece nel Mar Mediterraneo. Spesso hanno un colore cinereo. Meno conosciute, ma molto gustose, hanno anche il nome di ostriche Thau o ostriche Cape Leucate.

Le ostriche concave invece sono decisamente più diffuse in quanto crescono più velocemente e con minori difficoltà, di conseguenza, risultano più accessibili sul mercato. Gastronomicamente non hanno lo stesso appeal delle piatte, poiché possiedono una salinità spiccata e un sapore più marcato, tanto da renderle meno raffinate al palato. Spesso però le concave risultano molto carnose: in questo caso prendono l'appellativo di Super, proprio per marcare la spiccata carnosità o dimensione. Tra queste si trovano le Marennes d'Oleron pescate principalmente sull'isola di Ré e La Rochelle, di colore blu verdastro, dal leggero sapore di nocciola che le rende ostriche molto ricercate. Poi ci sono le ostriche Claire che sono allevate nelle antiche paludi della regione Marennes d'Oleron. Il loro colore verde deriva dalle alghe che consumano tutti i giorni.

Ostriche italiane

Anche l'Italia ha qualche piccola area ostricola: in Sardegna si alleva l'ostrica San Teodoro, che è un prodotto di buona qualità, nonostante i mari italiani siano privi di quei movimenti di alta e bassa marea che molto aiutano nella crescita di un'ottima ostrica.

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Come aprire le ostriche

Per aprire le ostriche non c'è nulla di meglio dell'apposito coltello apri ostriche, ancora meglio se avete a disposizione anche il guanto di maglia per non ferirvi la mano se non siete esperti. Prendete nella mano sinistra l'ostrica, con la parte piatta verso l'alto, la cerniera dell'ostrica dovrà essere nella direzione opposta del vostro polso. Infilate la lama del coltello apposito tra le due valve a circa 2/3 dell'altezza dell'ostrica vicino alla cerniera. Fate scorrere delicatamente il coltello lungo tutto il lato interno dell'ostrica e tagliate il muscolo che tiene unite le due valve. Fate girare tutta la lama intorno al perimetro interno dell'ostrica e quindi ruotate la lama del coltellino per allontanare le due valve. Aprite l'ostrica con delicatezza e fate attenzione a non perdere il liquido in essa contenuto. Impugnate l'ostrica aperta ed eliminate con un coltello piccolo i frammenti di conchiglia. Passate quindi il coltello sotto il mollusco e recidete il muscolo che lo tiene ancorato alla conchiglia. Come accompagnare le ostriche? Niente champagne, molto meglio un buon Muscadet, vino tipico della Costa Azzurra.