Non è roba da vecchi babbani. Per questo all’inaugurazione di Harry Potter: The Exhibition, alla Fabbrica del vapore di Milano — via Procaccini 4, dal 12 maggio al 9 settembre — abbiamo mandato due inviate piuttosto speciali. Veronica e Arianna hanno rispettivamente 11 e 9 anni, e sono devote del maghetto quattrocchi sin dalla primissima infanzia. Le abbiamo lasciate all’ingresso e recuperate all’uscita. In mezzo sono successe tante cose: tutte meritevoli di punto esclamativo.

«È bellissima! Ci sono gli oggetti veri dei film!»

«È una mostra molto famosa: Milano è la diciottesima tappa».

«Ma i fan assoluti possono arrivare da tutta Italia, c’è la prevendita dei biglietti su internet!».

«All’inizio della mostra c’è il cappello. Hai presente il cappello parlante di Harry Potter? Alcuni di noi hanno avuto l’opportunità di indossarlo e farsi dire a quale Casa di Hogwarts appartenevano: Grifondoro, Serpeverde, Tassorosso o Corvonero»

«Io sono stata scelta! Un signore, tipo un mago, mi ha appoggiato il cappello in testa e quello ha cominciato a parlare e dire cose che non capivo, e dopo un po’ ha detto: Corvonero! Ma era meglio Serpeverde. Comunque poi ti fanno passare in un’altra stanza c’è un introduzione coi video».

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«Volendo si può anche prendere un’audioguida che ti spiega le cose e le scene per cui sono servite, ma io ho riconosciuto tutto: dal giornalino scolastico alla bacchetta di Voldemort, e tutte le creature della Foresta Proibita. Ma soprattutto mi è piaciuta la capanna di Hagrid, molto accogliente: ti puoi sedere sulla sua poltrona!»

«Puoi fare un sacco di cose: è una mostra molto giocherellona. Puoi anche giocare a Quidditch! È come vivere nel castello di Hogwarts, devi combattere per la tua sopravvivenza!»

«Poi ci sono anche tutti i costumi con gli accessori, dettagliatissimi. Vedi anche come sono cresciuti gli attori. E alla fine di questo viaggio pazzesco c’è il gift shop, con un magico negozio di dolci e persino le uniformi scolastiche. Insomma: proprio una mini Diagon Alley! Mi compri le Millegusti?»