Le italiane vivono più a lungo degli uomini, è vero. Con i nostri 85 anni in media, insieme a Giappone e Spagna, siamo tra le più longeve al mondo, eppure spesso la qualità della salute non è buona perché sottovalutiamo i sintomi e li sopportiamo più a lungo: occupate come siamo a mantenere il benessere degli altri membri della famiglia, trascuriamo il nostro. Partendo da questo assunto, il Ministro per la Salute Beatrice Lorenzin ha indetto il 22 aprile la Giornata della salute della donna nella ricorrenza del 107 anniversario della nascita di Rita Levi Montalcini per mettere a confronto esperti e attivisti e individuare nell'arco di una mattinata dieci azioni da seguire per tutelare il benessere psicofisico delle donne. Un obiettivo ambizioso che è stato raggiunto. 

Un villaggio reale e uno globale 

La giornata del 22 Aprile ha avuto il suo centro operativo reale a Roma, presso l'Aranciera di San Sisto, alle Terme di Caracalla. Lì sono stati allestiti 10 tavoli tematici composti da 12 partecipanti provenienti associazioni di settore, esperti e professionisti del Ssn, professionisti del mondo dei media, associazioni di cittadini coordinati da Rapporteur scelti dal Ministero. A ogni tavolo era presente pure un social media manager che sintetizzava la discussione in simultanea sui social tramite l'hashtag #SD16 e, insieme, riportava al tavolo i contributi e le proposte lanciate dagli utenti. In due ore e mezza di serrato confronto, ogni tavolo ha elaborato una direttrice di azione e 5 azioni concrete (50 in totale) che hanno formato il Manifesto finale della salute femminile letto da Claudia Gerini e sottoscritto dal Ministro e che sarà la base su cui costruire le iniziative dei prossimi 5 anni. Qui il link per leggere il Manifesto e le azioni.

Noi di Gioia! c'eravamo!

Siamo sempre pronte ad appoggiare iniziative che favoriscano il benessere e l'empowerment delle donne: il nostro magazine è stato presente alla giornata dando un contributo operativo e concreto. Il direttore Maria Elena Viola ha partecipato al tavolo su Salute mentale delle donne, disturbi del comportamento alimentare e dipendenze. «Su Gioia! non compaiono mai modelle troppo magre ma allo stesso tempo siamo sempre attente a non trasmettere messaggi terroristici alle lettrici, soprattutto le più giovani: si può essere magre, stare in perfetta salute senza sviluppare ossessioni rispetto al peso corporeo e al cibo, che resta uno dei grandi piaceri della vita. Credo nell'efficacia dei role model, che vanno individuati tra personaggi noti e meno noti (modelle, attrici, influencer) a cui le ragazze guardano con ammirazione, in cui si identificano e possono diventare pertanto modelli positivi da imitare» ha detto il direttore. 

Quanto conta la famiglia

Viola ha poi insistito sulle necessità di coinvolgere le famiglie che «per prime possono evidenziare un disagio e segnalarlo a pediatra e medico di base così da intervenire tempestivamente ed evitare che il disturbo degeneri». Il suo contributo è stato recepito. Nella prima azione del tavolo è scritto: «Rompere lo stigma attraverso campagne di sensibilizzazione anche con testimonial femminili positivi e assunzione di responsabilità da parte dei media (bollino rosa per i media che fanno una corretta informazione su questi temi). Ovviamente non staremo a guardare e stiamo mettendo già a punto una campagna che coinvolgerà noi e voi lettrici: stay tuned! La nostra collaboratrice Alessandra Di Pietro invece ha partecipato al tavolo della sessualità Fertilità e salute materna proponendo una collaborazione tra ministero della Salute e Ordine dei giornalisti per proporre tra i corsi di formazione su temi sensibili come le biotecnologie riproduttive per migliorare la qualità dell'informazione finale. Anche questo contributo è stato accolto. L'azione numero tre recita: «Revisione dei curricula formativi in corsi di laurea in ostetricia e ginecologia; corsi di formazione ed di aggiornamento per pediatri, medici di base e giornalisti e comunicatori che si occupano di salute riproduttiva».        

Visite gratuite

In occasione della prima Giornata nazionale della salute della donna dal 22 al 28 aprile Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna,  promuove la Open week della salute femminile: nei 181 ospedali  Network Bollino che hanno aderito all'iniziativa, saranno offerti gratuitamente alle donne servizi clinici, diagnostici e informativi nell'ambito delle seguenti 12 aree specialistiche: diabetologia, dietologia e nutrizione, endocrinologia, ginecologia e ostetricia, malattie cardiovascolari, malattie metaboliche dell'osso, neurologia, oncologia, reumatologia, senologia e sostegno alle donne vittime di violenza.