Buone notizie: la contraccezione d'emergenza è sempre più easy. Le maggiorenni possono acquistare senza ricetta – sia in farmacia sia in parafarmacia – la "pillola del giorno dopo" a base di levonorgestrel (Norlevo, Escapelle, Stromalidan), oltre alla "pillola dei cinque giorni dopo" a base di ulipristal acetato (EllaOne). L'Aifa, l'agenzia statale che sorveglia la sicurezza dei farmaci, ha così uniformato l'Italia all'Europa (anche se da noi resta l'obbligo di ricetta per le minorenni, mentre altrove, per esempio in Spagna, non c'è). 

Purtroppo, c'è anche una cattiva notizia: benché la legge non preveda obiezione di coscienza, resta il rischio di trovarsi di fronte un farmacista che si mette di traverso. Lo dimostra un'indagine nazionale sulla "pillola dei cinque giorni dopo", condotta da Swg con Edizioni Health Communication: il 18 per cento dei farmacisti ha dichiarato che non la venderebbe mai senza ricetta, il 53 per cento teme possa essere pericolosa (come anche oltre la metà delle donne intervistate, purtroppo) e molti sono convinti che sia usata con faciloneria. 

«L'Aifa ha abolito la ricetta proprio perché questi farmaci sono sicuri», sottolinea Emilio Arisi, presidente della Società di medicina italiana per la contraccezione. «E non è vero che le italiane la usano troppo, i dati sono tra i più bassi d'Europa: vi ricorre solo il 2,5 per cento. Non c'è alcun fondamento scientifico per opporsi alla vendita. In casi estremi, oltre a segnalare il rifiuto all'Ordine dei Farmacisti, le donne possono perfino chiedere l'intervento dei Carabinieri». Aggiunge Annibale Volpe, past president della Società italiana della contraccezione: «I contraccettivi d'emergenza non hanno effetti collaterali: semplicemente ritardano l'ovulazione, impedendo il concepimento. E non si tratta di abortivi. Se la gravidanza è partita, la salute del feto non è compromessa». 

Questi farmaci non sostituiscono i contraccettivi ordinari e vanno usati solo eccezionalmente, perché si è rotto il preservativo, si è dimenticata una pillola anticoncezionale... La tempestività è essenziale per la massima efficacia. Il farmaco d'emergenza ritarda o blocca l'ovulazione tramite un progestinico che sposta il picco dell'LH, l'ormone che fa scattare la fertilità: fino a 72 ore più in là con la pillola del giorno dopo, fino a 120 con quella dei cinque giorni dopo, che riesce a rinviare la rottura del follicolo anche se l'innalzamento dell'LH è già iniziato. Prudenza fino al ciclo mestruale successivo: bisogna avere rapporti protetti con il preservativo», dice il professor Volpe. «Anche se si prende la pillola contraccettiva subito dopo la pillola d'emergenza, l'ovaio continuerà a funzionare per 15 giorni».