Ormai non dovrebbero esserci più dubbi: è stato ampiamente appurato che i vaccini sono importantissimi per evitare la diffusione di pericolose malattie infettive, vanno fatti perchè servono a tutti, grandi e piccoli, e soprattutto sono utili per l'immunità di gregge, che salva la vita a chi non può vaccinarsi per motivi di salute. Inoltre, come ciliegina sulla torta, la bufala che le vaccinazioni possano causare autismo è stata ampiamente sbugiardata.

Ma, se ancora ci fosse qualche perplessità, finalmente sulla questione che da anni infiamma il dibattito tra antivaccinisti e vaccinisti - ovvero vaccini sì/no - la Federazione degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (FNOMCeO) ha preso una decisione fondamentale. Una posizione che pesa come un macigno e che segna una vera e propria rivoluzione: chi, da medico, sconsiglia i vaccini infatti, viola il codice deontologico che guida la professione. Il compito di un dottore infatti è quello di diffondere le conoscenze scientifiche, non contribuire a creare timori infondati. In caso di perseveranza le pene sono severissime: si rischia infatti la radiazione dall'Ordine.

A scuola solo con il vaccino

Alice Pignatti, mamma di una bimba di pochi mesi che si è ammalata gravemente di pertosse dopo aver incontrato una persona non vaccinata, è la promotrice di un appello per rendere obbligatorie le vaccinazioni per le comunità scolastiche e ad oggi più di 32mila persone sostengono la sua richiesta (pubblicata sulla piattaforma Change.org).

«Dopo anni di polemiche, dopo prese di posizione del ministero alla Salute, dell'Istituto superiore di sanità, delle Regioni (con l'Emilia, ad esempio, che vieterà l'ingresso al nido per i non vaccinati) si muovono dunque anche gli Ordini dei medici», ha commentato Alice dopo l'annuncio dell'Ordine dei Medici, «Lo fanno con un documento approvato all'unanimità dal Consiglio nazionale in cui si ammette la possibilità per il camice bianco di sconsigliare la vaccinazione solo in casi specifici, quali ad esempio alcuni stati di deficit immunitario. Anche Fnomceo ha finalmente preso una posizione chiara nei confronti dei medici che sconsigliano le vaccinazioni, nascondendo la loro posizione apertamente antiscientifica dietro un più morigerato richiamo all'informazione completa e alla consapevolezza dei genitori».

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SIMIT, «Condividiamo azione pro-vaccini»

Anche la Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT) si è schierata accanto alla Federazione degli Ordini dei Medici. A causa del calo del numero delle persone vaccinate infatti alcune malattie sono ricomparse, come spiega l'ex presidente prof. Massimo Andreoni: «In questi ultimi anni, che hanno visto il progressivo incrementarsi del numero di bambini e adulti che non si sottopone alle vaccinazioni di legge e a quelle consigliate, la nostra Società scientifica è più volte intervenuta per ricordare l'estrema efficacia dei vaccini, baluardi indispensabili per il controllo di numerose e potenzialmente gravi malattie infettive. Si deve sottolineare che in termini di sanità pubblica è necessario raggiungere nella popolazione un numero sufficiente di soggetti vaccinati (superiore al 90%) per garantire il controllo di epidemie potenzialmente gravi». 

C'è chi dice no: il Codacons

Ma in questo panorama di consenso unanime da parte della comunità scientifica e dei vaccinisti, il Codacons promette battaglia: il presidente Carlo Rienzi ha infatti annunciato ricorsi al Tar contro le eventuali sanzioni disciplinari. Questo perché, secondo quanto si legge in un comunicato, «il problema non è certo rappresentato dai vaccini, ma dal business che ruota attorno a tale settore. L'industria farmaceutica guadagna infatti fior di quattrini grazie alla prassi tutta italiana di somministrare il vaccino pediatrico in soluzione esavalente, laddove la legge prevede l'obbligatorietà solo per 4 vaccini». Vaccini sì insomma, ma niente «regali alle lobby del farmaco». 

Il Codacons si concentra sui costi pubblici delle vaccinazioni, dimenticandosi forse dei costi che le malattie - contrastate dai vaccini - comportano: già nel 2014, come ricorda Paola Aniello su VaccinarSì (www.vaccinarsi.org, sito dedicato alle informazioni pro-vaccini), Stefania Salmaso, all'epoca direttrice direttore del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell'Istituto superiore di sanità, aveva risposto pubblicamente all'associazione dei consumatori. Altro che «regali alle lobby del farmaco», se i vaccini non ci fossero i costi sociali sarebbero, dati (scientifici) alla mano, molto più alti. Forse l'Ordine dei Medici potrebbe dire qualcosa non solo sui medici che sconsigliano i vaccini, ma anche su chi ingaggia battaglie antiscientifiche senza nemmeno essere laureato in medicina.